Vibo Valentia, si profila la chiusura della Scuola di Polizia

“Tagliare la Scuola Allievi Agenti di Vibo Valentia significherebbe cancellare un pezzo di storia della Calabria e, al tempo, stesso eliminare una serie di servizi fondamentali per quanto riguarda la sicurezza dell’area del Vibonese”. E’ quanto afferma in una nota il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Calabria, Mario Oliverio, in merito alla paventata chiusura della Scuola Allievi Agenti di Polizia di Vibo Valentia. “L’istituto, considerato un fiore all’occhiello della formazione degli allievi delle forze di pubblica sicurezza italiani –prosegue la nota- rischia di essere chiuso a seguito della razionalizzazione dei presidi della Polizia di Stato sul territorio imposti dai progetti di spending review del Governo. E’ stato lo stesso Direttore centrale per gli istituti di formazione, Vincenzo Roca, a confermarlo durante la cerimonia del giuramento degli agenti, confermando che “la sopravvivenza di Vibo Valentia dipenderà dal sistema Italia, perché la scelta seguirà una sua coerenza”. Parole che destano preoccupazione per le sorti di quello che rappresenta un importante presidio di legalità in territorio come quello vibonese in cui operano alcune tra le più pericolose e importanti cosche di ‘ndrangheta e che fornisce una serie di servizi assolutamente essenziali per la città di Vibo Valentia con circa 200 poliziotti che pattugliano il territorio in maniera capillare. L’istituto comprende, inoltre, l’unico poligono di tiro della Polizia di Stato per l’intera provincia di Vibo Valentia (recentemente ristrutturato con una spesa di diverse centinaia di migliaia di euro), diverse squadre operative specializzate quali la Prevenzione Crimine, il reparto Cinofilo e gli Artificieri, la mensa che distribuisce circa 500 pasti al giorno per gli appartenenti alle forze dell’ordine oltre che uffici e alloggi per gli ufficiali. Non bisogna dimenticare, inoltre, che il compound che ospita la scuola è stato individuato quale centro di Soccorso Pubblico per le emergenze ambientali, quali negli ultimi anni le alluvioni del 2006 a Vibo Marina e nel 2009 a Maierato: in quelle occasioni la struttura non solo ha rappresentato un approdo sicuro per le centinaia di persone sfollate, ma ha anche restituito dignità e tranquillità alle famiglie, dando la possibilità anche ai loro bambini di poter frequentare la scuola dell’obbligo. “Per tutte queste ragioni –conclude Oliverio- è assolutamente irragionevole chiudere una struttura che offre dei servizi così importanti alla città di Vibo Valentia: al contrario, l’istituto potrebbe essere valorizzato inglobando al suo interno uffici amministrativi che incrementino ancora di più la qualità di una struttura che è attualmente l’unico centro di formazione per Agenti di Polizia di Stato tra Salerno e Trapani. Chiudere una struttura di questo tipo, a Vibo Valentia, vorrebbe dire dare un segnale sbagliato alla criminalità organizzata, in un momento in cui le continue operazioni delle forze dell’ordine ne stanno minando profondamente la pervasività. Dobbiamo restare vigili e dare un messaggio chiaro e univoco: la lotta alla criminalità, a Vibo Valentia, non si fermerà”.