Formazione permanente, inaugurati a Palazzo Vecchio i corsi dell’università dell’età libera

Una formazione a 360 gradi, per fornire una cultura allargata e alla portata di tutti, per diffondere un sapere al di fuori dei canali tradizionali. Questo pomeriggio, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si è svolta la cerimonia per l’inaugurazione dei corsi 2014-2015 alla presenza della vicesindaca e assessore all’università e ricerca Cristina Giachi, del rettore Alberto Tesi e del professor Paolo Marcellini (presidente del comitato scientifico). Un’occasione solenne con tanto di ‘lectio magistralis’ durante la quale la professoressa Elena Giannarelli, ‘Dal Canto alla Paglia al Canto alle Rondini: storia e storie di Firenze attraverso le sue “cantonate” ’. Un progetto nato nel 1988 dalla collaborazione tra amministrazione comunale e università di Firenze, che collabora da anni anche con altri enti istituzionalmente preposti all’insegnamento o alla formazione: Archivio di Stato, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Fondazione Il Bisonte, Fondazione Marini Sanpnacrazio, Fondazione Scuola di musica di Fiesole, Liceo artistico di Porta Romana, Liceo artistico statale Leon Battista Alberti, Pio istituto de’ Bardi-James Madison University, soprintendenza speciale per il patrimonio artistico e etnoantropologico e per il polo museale di Firenze. «L’assessorato all’educazione e l’ateneo – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – collaborano in questo spirito a predisporre gli oltre 60 corsi cui si iscrivono intorno a duemilacinquecento persone. Tutta la città con i suoi molti e suggestivi luoghi è coinvolta per ospitare le iniziative, i corsi e i laboratori. Molte le occasioni di visita dei monumenti e delle realtà museali e scientifiche che arricchiscono la nostra offerta. Insomma, un piccolo tesoro che siamo orgogliosi di continuare a offrire alla città». «Anche quest’anno il Comune di Firenze non cessa di investire nella formazione culturale degli adulti – ha concluso Cristina Giachi – la ragione di tanta tenacia riposa sulla convinzione che anima tutte le nostre politiche e che vede nel processo di apprendimento, nella formazione culturale, nell’educazione alla bellezza della realtà civile che ci circonda il principale motore di un’esperienza collettiva di cittadinanza. Conoscere e sapere, esplorare la varietà delle cose, delle opinioni, dei gusti, delle abilità, delle arti, degli stili di vita è un modo tra i più belli e creativi per essere cittadini oggi».