Reggio Emilia, rigenerazione urbana più semplice, rigorosa e trasparente

Nel pacchetto di misure urbanistiche, messo a punto dalla Giunta e votato prossimamente dal Consiglio comunale, vi sono nuove norme per la rigenerazione urbana in particolare nei quartieri Stazione e Santa Croce, lungo la Via Emilia e nella zona industriale di Mancasale; per la semplificazione amministrativa, la trasparenza e la ulteriore limitazione di sale videolottery.

Punti chiave – Diventano sempre più concrete dunque le opportunità di rigenerazione urbana e le azioni per favorire il recupero del patrimonio esistente, evitando il consumo di nuovo suolo. Grazie al pacchetto di misure predisposto dall’Amministrazione comunale, sarà più semplice e veloce riqualificare o trasformare edifici non più adeguati alle attuali esigenze produttive, residenziali o del terziario. Il Comune introduce infatti significative novità nell’ambito della semplificazione delle procedure, dotandosi di strumenti che permetteranno ai privati – proprietari di immobili, imprese e associazioni di categoria – di rispondere più velocemente alle necessità poste dal nuovo contesto economico e sociale. Il tutto avverrà all’insegna della legalità e di maggiori controlli sia sugli interventi convenzionati per contrastare possibili infiltrazioni malavitose, sia rispetto alle compravendite di immobili e alla loro regolarità urbanistica ed edilizia e all’iter delle autorizzazioni costruttive. Le nuove misure sono volte alla creazione di un “mercato della rigenerazione urbana” e offriranno occasioni di reinnesco economico e di incremento della qualità urbana. Tra le novità introdotte, la possibilità di intervenire in maniera più snella e semplificata in alcuni ambiti cosiddetti “speciali” del territorio cittadino, che necessitano di riqualificazione a beneficio della complessiva qualità sociale e urbana, come la Zona stazione, il quartiere Santa Croce, la Via Emilia fuori porta e l’area produttiva di Mancasale. Inoltre misure più stringenti per la tutela della legalità nel settore dell’edilizia e nuove condizioni per l’insediamento di strutture legate al gioco d’azzardo, il cui iter di approvazione diventa più articolato con il passaggio in Consiglio comunale.

Hanno detto – “Le misure che vogliamo introdurre sono pensate, da una parte, per favorire la rigenerazione urbana e, attraverso di essa, contribuire al rilancio dell’economia e dell’incremento della qualità di vita e dall’altra per consolidare e accrescere il livello di trasparenza e legalità”, ha detto il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi illustrando alla stampa i nuovi strumenti urbanistici. “Nell’aggiornare le nostre modalità di gestione del territorio – ha aggiunto il sindaco – alziamo infatti gli standard di autotutela del territorio e rafforziamo le misure di contrasto di possibili infiltrazioni malavitose nel settore dell’edilizia attraverso provvedimenti che si candidano a divenire strumenti pilota a livello nazionale e adottabili, auspichiamo, anche da altre città. Estendiamo quindi le possibilità di recupero del patrimonio esistente e aiutiamo le imprese ad ammodernarsi per stare al passo coi tempi, ma vogliamo che ciò sia fatto con rigore e all’insegna della legalità e della trasparenza”. “Gli strumenti che presentiamo sono frutto di lavoro di confronto con i diversi soggetti del territorio, dagli ordini professionali al mondo economico alla prefettura” ha aggiunto Alex Pratissoli, assessore comunale alla Rigenerazione urbana, che ha illustrato nel dettaglio le novità in materia. In dettaglio Legalità – Diventano più serrate e diffuse le verifiche antimafia per contrastare la possibile infiltrazione malavitosa negli interventi convenzionati. D’ora in poi le verifiche verranno fatte fin da subito, prima dell’avvio dell’iter ovvero della stipula della convenzione urbanistica e non solo alla vigilia dell’inizio dei lavori come accade oggi. Questo fa sì che tutto l’iter autorizzativo ed esecutivo sia controllato e “presidiato” e che tali verifiche vengano ripetute in caso di cambiamento dei soggetti attuatori. Si tratta, nello specifico, di un provvedimento che anticipa più ampie misure di contrasto della criminalità, parte di un Protocollo d’intesa che sarà siglato con la Prefettura. Sul versante della tutela dei privati, viene introdotto, in accordo con i notai ed ordini professionali, la possibilità che nelle compravendite di immobili sia prodotto un attestato di regolarità edilizia ed urbanistica rilasciato da un soggetto terzo. Questo per far evitare possibili contenziosi e far sì che gli acquirenti non si trovino con un immobile regolare dal punto di vista catastale, ma non conforme alla posizione edilizia, conformità che i notai non sono tenuti a verificare. Gli ambiti “speciali”: Stazione, Santa Croce, Via Emilia – In alcuni ambiti consolidati di città come la zona della stazione, il quartiere Santa Croce e la via Emilia esterna alla città storica, intervenire per riqualificare gli edifici o chiedere un cambio di destinazione d’uso sarà più veloce poiché si potrà procedere con intervento edilizio diretto anziché attraverso il POC che può comportare lunghi periodi di attesa e che in passato ha disincentivato l’iniziativa privata. Tra richiesta e autorizzazione in alcun casi si sono infatti configurati tempi che non rendevano più attuale o realizzabile l’intervento al momento del via libera da parte dell’Amministrazione. Da qui la scelta, per gli ambiti dove le esigenze di riqualificazione o di modifica degli usi sono più stringenti, di rendere più elastiche le possibilità di intervento. Nello specifico questo significa che, ad esempio, nel quartiere della Stazione centrale e di via Turri (dal tracciato della ferrovia fino e alla via Emilia e fino a viale del Partigiano a est) sarà possibile passare da uso residenziale ad uffici o artigianato di servizio tramite un intervento edilizio diretto convenzionato, là dove si riscontra la pubblica utilità della trasformazione: in questo caso particolare infatti l’Amministrazione ha intenzione di promuovere l’avvicinamento fra la domanda manifestata in particolare da start-up innovative nell’ambito della comunicazione e nuove tecnologie, e l’offerta dei propritari di alloggi, incentivandone l’insediamento attraverso un drastico snellimento delle procedure edilizie. Allo stesso modo nei tessuti polifunzionali dell’area stazione inferiori ai 2000 metri quadrati si potrà procedere a riqualificazione contestuale di più edifici sempre attraverso intervento diretto convenzionato senza seguire l’iter del Poc. Anche nelquartiere Santa Croce, ovvero in parte dell’Area nord compresa tra la città storica e la tangenziale, la rigenerazione urbana che interessa più unità edilizie potrà essere realizzata attraverso interventi di ristrutturazione diretta se sotto i 2000 metri quadrati. Questo significa che sarà più semplice e veloce poter riqualificare più edifici passando da tempi medi di attesa di diversi anni a poche settimane per il rilascio di un semplice titolo abilitativo. Per gli edifici prospicienti la Via Emilia (al di fuori della città storica) invece, il passaggio ad esempio da residenza a ufficio potrà essere fatto con un intervento diretto e senza la necessità di un piano volumetrico convenzionato con il Comune. Il tutto – ristrutturazioni e cambi d’uso – purché le modifiche siano ovviamente comprese tra le funzioni previste nel tessuto esistente. Per tutti gli altri ambiti di riqualificazione il cambio di destinazione d’uso è ammesso e può essere fatto direttamente se rimane all’interno delle funzioni previste per quell’area. Mancasale – Nell’area di Mancasale, sede del più importante polo industriale reggiano, si concentrano in pochi chilometri quadrati le maggiori opportunità per la rigenerazione urbana. Qui si coniugano infatti strumenti per la riqualificazione delle attività produttive ad opera dei privati con investimenti che l’Amministrazione realizzerà sul versante delle infrastrutture e delle dotazioni territoriali. Per quanto riguarda il primo aspetto, vista l’obsolescenza di alcuni edifici e la necessità di adeguarsi a nuove esigenze produttive, così come alle normative degli ultimi anni, è concessa la possibilità di ampliare le volumetrie del 30% in deroga ai limiti urbanistici, di procedere all’ammodernamento delle strutture attraverso l’accorpamento o il frazionamento di diverse unità (attraverso anche opere di demolizione e ricostruzione), così come è permesso realizzare nuovi insediamenti attraverso l’accorpamento di lotti contigui. Il tutto potrà avvenire tramite scia ed intervento diretto, quindi al di là delle indicazioni del Poc, ed eventualmente superando i limiti imposti rispetto alle distanze coi confinanti (purché questi siano d’accordo). Tutte le aziende che hanno quindi necessità di rivedere i propri stabili – per progetti di ampliamento o ammodernamento funzionali al cambiamento del sistema produttivo o a nuove esigenze logistiche – potranno farlo in tempi rapidi (pochi giorni anziché i cinque anni di durata del POC) e usufruendo di opportunità di riqualificazione che in passato avrebbero richiesto iter e valutazioni complesse e non più adeguate ai tempi di reazione necessari per poter rimanere sul mercato. Nell’area di Mancasale viene inoltre ampliata la gamma degli usi insediabili e viene introdotta la possibilità di aprire pubblici esercizi legati alla ristorazione, ma anche farmacie, palestre e altri servizi di pubblica utilità. Il tutto a beneficio in primo luogo dei lavoratori che quotidianamente frequentano l’area e che potranno d’ora in poi trovare in loco una serie di servizi accessori che miglioreranno il bilancio tra tempi di lavoro e vita privata. La rigenerazione di Mancasale sarà al contempo portata avanti dal Comune di Reggio, attraverso un Protocollo d’intesa che coinvolge BT Enia, Iren Ambiente e le associazioni di categoria per la riqualificazione dei viali di attraversamento dell’area attraverso opere di rifunzionalizzazione, la posa della banda larga a disposizione di tutti gli insediamenti, la collocazione di impianti di illuminazione a elevata prestazione energetica e di impianti di videosorveglianza e controllo degli accessi. Contestualmente, Iren Ambiente si impegnerà a una diversa e più efficiente gestione del cosiddetto “giro verde” per ridurre gli impatti ambientali ad esso connesso. Verrà inoltre realizzato un concorso di idee per un progetto volto alla creazione di un’identità visiva comune all’area di Mancasale attraverso scelte stilistiche e grafiche relative alle cancellate, alle recinzioni, alla numerazione civica e alla segnaletica, in modo da rendere il quartiere e i suoi insediamenti un’unità ben definita e riconoscibile. L’investimento pubblico – pari a 1,5 milioni di euro all’anno per tre annualità – sarà anticipato dal Comune e finanziato attraverso gli oneri derivati dalle riqualificazioni dei privati. Si stima che basterà che il 9% degli aventi diritto realizzino un intervento perché l’investimento pubblico sia interamente finanziato. Sale Vlt – Novità anche in materia di locali legati al gioco d’azzardo e alle scommesse, la cui apertura sarà d’ora in poi legata a una scelta collettiva e quindi alla condivisione delle responsabilità con i vertici cittadini. L’insediamento di sale da gioco pubbliche come sale bingo, sale dotate di slot o videolottery e le sale scommesse, visti i considerevoli carichi urbanistici a cui sono legate in termini di traffico e parcheggi, dovrà infatti essere prevista e programmata all’interno del Poc e quindi essere sottoposta al giudizio del Consiglio comunale. Non basterà più, come era in passato, che la loro presenza sia prevista all’interno degli ambiti specializzati per attività produttive e che possano disporre di un’elevata dotazione di parcheggi. Per aprirle sarà necessario seguire un iter più articolato e confrontarsi con la volontà politica dell’intera città.