Radicale mutamento in vista per il welfare di Parma

“Anche tu! Cittadino solidale” è lo slogan che collega oggi le piazze della regione nella ‘Giornata della cittadinanza solidale’.

E l’assessore Laura Rossi ha scelto significativamente questa data per preannunciare un cambio radicale nell’approccio culturale dei servizi sociali verso la città, frutto di un progetto al quale si sta lavorando da un anno e mezzo, e che vede proprio nella sussidiarietà e nella solidarietà alcuni dei suoi punti cardine..

Lo ha fatto questa mattina all’aula dei filosofi in via dell’Università, nel corso del convegno su“Innovazione sociale e accordi di comunità”, organizzato dal Comune, in collaborazione con Forum Solidarietà, Consorzio di solidarietà sociale, Ausl, Fondazione Cariparma, Università degli Studi di Parma.

Gli interventi di Sindaco, Rettore, Presidente Fondazione Cariparma e Direttore AUSL

“Siamo qui insieme – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti in apertura del convegno – per sottolineare la necessità di un lavoro corale, indispensabile in un momento di difficoltà sociale, economica e anche purtroppo di degrado morale, che richiedono risposte nuove come quelle che si stanno costruendo qui a Parma e che porterò come esempio ai sindaci italiani il 6 ottobre a Roma, quando ci troveremo tutti insieme per parlare delle nuove frontiere del welfare”.

Anche l’Università si sente parte attiva di queste riflessioni: “Ogni comunità deve mettersi in gioco – è il pensiero del rettore Loris Borghi – non ci possiamo attendere aiuti dall’alto: siamo di fronte ad uno tsunami sociale e sanitario, non riusciamo neppure a dimettere le persone dall’Ospedale perché non hanno a casa nessuno in grado di accudirle. Quello di Parma è un territorio ricco di energie e di risorse, dobbiamo metterle insieme, a cominciare dal volontariato, che ne è parte indispensabile”.

Paolo Andrei, presidente Fondazione Cariparma ha constatato che “la crisi ha cambiato la vita delle persone” e che quindi “bisogna percorrere tutti insieme nuove strade per costruire un nuovo sistema di solidarietà adatto ai bisogni di oggi”.

“Siamo di fronte ad una crisi di valori e di cultura che coinvolge radicalmente i servizi sociali – ha constatato il direttore generale AUSL Massimo Fabi – è anche una crisi di legittimazione e di fiducia nelle istituzioni – che richiede di andare oltre le procedure burocratiche per costruire una rete di relazioni, essenziale per fornire risposte ai bisogni dei cittadini in difficoltà”. E ha citato le case della salute territoriali come uno degli esempi di innovazione in atto.

La relazione di Laura Rossi: “Uscire dagli uffici per andare nel territorio”

“Abbiamo proposto questo seminario – ha affermato l’assessore al welfare Laura Rossi – per spiegare cosa sta succedendo nel processo di radicale innovazione dei servizi sociali che ci apprestiamo a mettere in atto, frutto di un percorso nato da una scelta politica di oltre un anno fa, che ora si tradurrà in pratica. Si tratta – ha detto ancora l’assessore – di un cambio culturale di

approccio dei servizi, indispensabile per rispondere ad un altrettanto radicale cambiamento nell’espressione dei bisogni. Oggi ci sfuggono tante situazioni di disperazione che , se non vengono

affrontate, rischiano di aggravarsi. Non basta più aspettare le richieste ed evadere le pratiche di chi si presenta agli sportelli, dobbiamo passare dalla logica di equa distribuzione delle risorse a quella di costruire relazioni con le comunità dove le persone vivono. Le risorse non bastano mai, e tante sono le manifestazioni di disagio, vulnerabilità e nuove povertà: solo con un approccio globale che coinvolge la comunità e i diversi attori impegnati su questo fronte riusciremo a dare risposte più adeguate ai bisogni emergenti, prima che si creino situazioni irreversibili. L’esempio più evidente è quello dell’emergenza abitativa: non possiamo più aspettare che arrivino i cittadini disperati con l’ufficiale giudiziario alla porta. Tutto questo – ha sottolineato l’assessore Rossi – avviene in un momento in cui vedo entusiasmo, passione, condivisione fra operatori, terzo settore e volontari, all’insegna di obiettivi condivisi e di una riconquistata fiducia dopo 15 anni di lavoro autoreferenziale e narcisistico che aveva contraddistinto i servizi comunali.

In pochi anni è cambiato il mondo, quindi dobbiamo cambiare i servizi, essere capaci di tenere dentro tutti, uscire dalla logica delle sole risposte individuali per lavorare dentro la comunità e contenere i disagi prima che diventino emergenze conclamate, insomma essere capaci di uscire di più dagli uffici e andare sul territorio”.

Alla relazione dell’assessore sono seguiti gli interventi di esperti e degli operatori che hanno lavorato al progetto.

Nel convegno – coordinato da Gino Mazzoli di “Spazio Comune” – si è infatti parlato anche degli “accordi di comunità” e di ricerche sull’innovazione sociale, con esperti di Comune, Università, Forum Solidarietà e Consorzio di solidarietà Sociale.

F. Pizzarotti

Il progetto “Mi impegno a Parma” è stato presentato tramite un video realizzato dal centro video del Comune di Parma, i cui protagonisti sono operatori e volontari: la loro viva voce è il modo migliore per far conoscere un’iniziativa ala quale l’assessorato al welfare assegna un particolare importanza.

Il convegno si è concluso con gli interventi di Forum Solidarietà e Consorzio di Solidarietà Sociale, a sottolineare una comunità di intenti come base essenziale per costruire una nuova frontiera del welfare a Parma.