Vibo Valentia, Testimonial Umberto Zanotti Bianco al professor Giacinto Namia

Consegna Testimonial Namia

Giacinto Namia, attualmente presidente AICC (associazione italiana di Cultura Classica) di Vibo e Ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria, è stato insignito del prestigioso riconoscimento del Testimonial Umberto Zanotti Bianco 2014.  La cerimonia di consegna del riconoscimento, promosso e organizzato dalla Delegazione Vibonese di Italia Nostra, è stata svolta nella sala conferenze del convitto Filangeri (pomeriggio di sabato scorso). Namia è uno dei personaggi più illustri del Vibonese, che in Umberto Zanotti Bianco ha riconosciuto la sua più compiuta ispirazione, come dimostrano gli scritti a lui dedicati (autore, tra l’altro, del testo della targa in onore del fondatore di Italia Nostra posta nell’Aula Magna del Liceo psicopedagogico “Vito Capialbi”, ex magistrale di Vibo Valentia). Nel corso della sua vita e nei diversi ruoli che lo hanno visto impegnato, si è distinto per la tensione ideale ed etica che ha sempre permeato e animato la sua attività di intellettuale e di studioso del mondo classico, sempre rivolta alla crescita della coscienza civile e della cultura, dimostrando coerenza, impegno e partecipazione commossa alle sorti della sua terra, contraddistinguendosi nell’ambito sia della scuola (come docente che come dirigente scolastico al Liceo classico “Morelli”), sia come uno dei maggiori studiosi del Meridione del mondo classico, come testimoniano le sue numerosi pubblicazioni e i suoi molteplici contributi e interventi. Un impegno intenso e instancabile che di recente svolge anche nella veste di direttore del Bollettino “Rogerius” dell’Istituto della Biblioteca calabrese di Soriano Calabro.

Nel suo breve intervento di ringraziamento, Namia ha sottolineato il grande valore e incommensurabile contributo di Umberto Zanotti Bianco, benefattore dell’umanità, per risollevare le sorti della Calabria e il rapporto con la città di Vibo, richiamando la sua formazione che vedeva in Giuseppe Mazzini il suo padre spirituale, una matrice ideale che ha incarnato con coerenza e forza morale nella sua opera, in particolare nella attività umanitaria e culturale.

A tracciare il profilo intellettuale, di studioso e l’esperienza umana, etica e civile di Namia è intervenuta Maria Teresa Iannelli (direttrice del museo archeologico di Vibo Valentia) con una relazione su “La memoria di Ipponion. Attualità del messaggio orfico attraverso una rilettura della laminetta aurea”, mettendo in luce come la traduzione compiuta da Namia della laminetta aurea custodita al museo archeologico di Vibo, sia ancora fertile sotto il profilo culturale e nei suoi risvolti religiosi, non solo per gli aspetti legati alla mitologia classica, ma per la interpretazione soteriologica del testo, dove è possibile cogliere una corrispondenza tra il messaggio escatologico orfico con quello cristiano. Su un piano diverso, con uno sguardo all’impegno etico e civile, l’intervento di Nicola Rombolà (responsabile della comunicazione della Delegazione Vibonese di Italia Nostra). Il giornalista ha tracciato una parabola tra l’uomo impegnato nel recupero dei valori classici e la sua attività di intellettuale in relazione alle istanze umane ed etiche presenti nella società, richiamando i valori estetici della bellezza creativa ispirati all’arte e al sentimento del bello nei confronti della natura e del creato, con l’imperativo ecologico per l’uomo, non più procrastinabile, di essere custode della sacralità del creato. Infine il presidente della Delegazione Vibonese di Italia Nostra Gaetano Luciano, ha approfondito il tema dell’azione compiuta da Umberto Zanotti Bianco (che è andata oltre l’indignazione per le condizioni di arretratezza culturale e materiale in cui si trovava la Calabria) per il riscatto delle classi più sofferenti e diseredate affinché, come si evince nel libro “Tra la perduta gente” in cui Zanotti Bianco descrive le condizioni delle aree aspro montane abbandonate a se stesse, compresa Africo, quella gente potesse emanciparsi dal destino di “anime nere”; Per Luciano l’impegno di Giacinto Namia rappresenta una testimonianza dell’eredità culturale e umana lasciata dall’intellettuale piemontese ai calabresi. Inoltre, il direttore del convitto Filangeri Alberto Capria, ha illustrato l’importanza della figura di Namia per la cultura del Vibonese e il suo profilo umano, morale e intellettuale. Si sottolinea ancora l’intervento del dirigente scolastico del liceo Classico Morelli Raffaele Suppa, che ha fatto riferimento ad alcuni esemplari giudizi espressi nel libro per la commemorazione dei 600 anni del Liceo Morelli, in cui sono stati sintetizzati i 20 anni di direzione del prestigioso istituto da parte di Namia. A contrassegnare la cerimonia infine, la cantastorie Francesca Prestia che ha intervallato i momenti con dei canti in grecanico e con la ballata composta per il docufilm “Bellezze e rovine. Il Mezzogiorno d’Italia di Umberto Zanotti Bianco”, presentato dal regista Giovanni Scarfò (direttore della Cineteca della Calabria), il quale si è intrattenuto sul lavoro che lo ha visto impegnato per realizzare il docufilm (con gli attori Antonio Tallura, Lavinia Mochi, Paolo Turrà, voce narrante di Pasquale Amato e musiche di Francesca Prestia).

Ad introdurre e coordinare la cerimonia Bianca Cimato (docente al Liceo Classico, la quale ha riferito degli aneddoti sull’uomo Giacinto Namia, sia come studioso di fama nazionale, che come preside al Morelli). Il Testimonial 2014 è stato consegnato da Raffaele Famà (il quale ha riprodotto l’immagine-simbolo del Testimonial, un’antefissa del V sec. a.C., ritrovata e descritta dallo stesso Umberto Zanotti Bianco nel 1956 a San Nicola de Legistis).