Intervista a Mauro Sebaste

Mauro Sebaste e’ un uomo che trasmette non solo passione e qualita’ nelle sue bottiglie ma, anche, una parte di se’ tanto da stare attento persino ai compratori, intuisce chi e’ all’altezza di degustare i suoi vini e chi no. Diretto, generoso, gli piace trasmettere cultura del vino, predisposto al dialogo e’ sempre accompagnato dall’indispensabile moglie Maria Teresa     Chi e’ Mauro Sebaste? Un produttore che ha molte certezze ed alcuni dubbi; un uomo, invece, che ha poche certezze e molti, troppi dubbi   Descriva con un solo aggettivo la caratteristica principale di ognuno dei Suoi vini Poiché tutti i miei vini li considero allo stesso modo, sono figli miei, li ho “cresciuti” tutti io…. Li definisco tipici ed eleganti   Come e’ andata la vendemmia 2013? Discretamente bene poichè il clima è tornato “normale”con alcune piogge, freddo di notte e caldo di giorno, ideale per il Nebbiolo   Come saranno i vini del 2014? Presto per dirlo…..E’ e sarà fino alla fine una vendemmia molto  particolare, sicuramente non facile .Chi non ha avuto grandine nei bianchi , ha si’ poca quantità ma, ancora un eccellente risultato. Piu’ impegnativo il Dolcetto che non ha succo, gli acini cadono appena li tieni in mano il grappolo, il Nebbiolo e’ molto bello. Dobbiamo attendere il processo di maturazione,  l’evoluzione  delle condizioni climatiche, controllando, con analisi degli acini, il progredire dei grappoli     Quando si puo’ definire un vino, buono? E’ una definizione soggettiva e personale. Si puo’ definire tale se non ha difetti e  se si riconoscono in lui: il vitigno; il territorio dove è cresciuto (traduzione approssimativa della parola francese terroir, che include in sé tutte le specifiche geologiche e microclimatiche che fanno di un sito un “unicum” per una certa uva). Ovviamente poi c’è il complesso delle operazioni di cantina, dalla selezione di grappoli ed acini, alla fermentazione; dalle varie modalità di maturazione del vino stesso al suo affinamento in bottiglia. Va considerata la sua evoluzione nel tempo,perché in quanto prodotto “vivo” , si trasforma negli anni,tante quindi le variabilita’, a mio avviso, queste le principali.     Perche’ negli ultimi anni si parla piu’ di vino che in precedenza? Forse perché , in generale, è migliorata la qualità del vino. La gastronomia e la ristorazione  sono divenute sinonimi di qualità e life style con conseguente sviluppo di turismo enogastronomico molto importante per le nostre colline   Un augurio a se stesso Che la passione con la quale vivo il mio lavoro, non mi abbandoni mai   La frase con la quale vuoLe concludere l’intervista? Ad maiora!MauroSebaste2