Roma, nuova luce sui Fori

nuova illuminazione fori traiano“Un’onda che sale dalla terra e avvolge il tempio di Marte Ultore”. E’ la luce della civiltà di Roma, l’aetas aurea di Augusto che s’irraggia sul neonato impero. Ed è la luce che Vittorio Storaro, tre volte premio Oscar per aver dato magistrale luce al cinema, ha progettato per i Fori Imperiali. I fari led del maestro – modulabili come un computer, precisi come una punta di compasso, poco energivori come lampade a basso consumo – si accenderanno il 21 aprile 2015, prossimo Natale di Roma.

Si diceva del Foro di Augusto ma Storaro ne rivestirà altri due con le emissioni luminose dei suoi led: quello di Nerva – l’imperatore della transizione – e quello di Traiano – il princeps della massima espansione –. E sempre in chiave simbolica e narrante: per Nerva, quiete lunare foriera di mutamenti; per Traiano la colonna che fa da calamita, chiamando a sé e rilanciando luce dinamica, mossa, gravida di echi militari.

Fori Imperiali: un posto così non si può lasciare al buio. Lo ha detto il sindaco Ignazio Marino, lo conferma il dato storico: i tempi di Goethe e del suo Viaggio in Italia, quando per svegliare le emozioni bastava la luna, sono lontani. Oggi un’area archeologica come i Fori, al calar della sera, ha bisogno di luce sapiente per venir contemplata come merita. E questa sarà luce “elegante e sapiente”, ha sottolineato il Sindaco. Rispettosa delle antiche vestigia, in grado di metterne in moto l’intrinseca capacità di racconto. Mai come in questo caso lux anima rerum.