Miele, a Montalcino rassegna più antica Italia. Settore su cui investire

Miele - oro giallo di Montalcino“Quella di Montalcino è la rassegna più antica d’Italia, presenta una produzione bellissima, anche se quest’anno le api hanno dovuto affrontare condizioni climatiche avverse, e rappresenta un settore che mostra importanti spazi di crescita”.

Così l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori, si è espresso in occasione della conferenza stampa di presentazione della XXXVIII settimana del miele che si è svolta in Regione. “Quello apistico è un settore – ha continuato Salvadori – sul quale uno studio presentato proprio a Montalcino, nell’edizione dello scorso anno, dice che è possibile raddoppiare la produzione ed è un settore nel quale tanti giovani si stanno impegnando. E’ un settore che va sostenuto e va sostenuta la manifestazione che ne esalta il ruolo, quella che si svolge da 38 anni e che quest’anno si terrà a Montalcino dal 12 al 14 settembre prossimo.”

La XXXVIII settimana del miele di Montalcino è sostenuta dalla Regione Toscana e dal Comune di Montalcino. Alla conferenza stampa di stamani in Regione era presente il sindaco, Silvio Franceschelli, e il presidente della “Settimana del miele” e di ASGA, l’associazione degli apicoltori di Siena, Grosseto e Arezzo, che organizza la manifestazione, Hubert Ciacci.

“Grazie alla sensibilità e all’attenzione della Regione Toscana per il mondo delle api – ha ribadito Hubert Ciacci – è stato possibile realizzare l’edizione 2014 della “Settimana del Miele”, gli stati generali dell’apicoltura toscana: un settore che permette di legare la tutela del patrimonio ambientale alla creazione di prodotti alimentari di eccellenza. Dal miele a tutti i prodotti dell’alveare, l’apicoltura crea un’economia che, anche in un periodo di crisi come questo, da lavoro e cresce sul mercato. Fare l’apicoltore significa svolgere un lavoro paziente e manuale, immutato da decenni, in mezzo alla natura, con strumenti semplici e tradizionali ma, soprattutto, significa monitorare con attenzione, giorno dopo giorno, lo stato di salute delle api, le sentinelle dell’ambiente, indispensabili a tutto il settore agricolo”.

In Toscana 2 mila apicoltori e 80 mila alveari. Quest’anno produzione in calo per il maltempo

Ciacci ha fornito anche i dati dell’apicoltura in Toscana: 2 mila apicoltori, 80 mila alveari, 35 mila quintali di miele all’anno e un giro d’affari stimato di 25 milioni di euro, il cui valore sale a un miliardo di euro tenendo conto del servizio di impollinazione offerto dalle api all’agricoltura della Toscana. A livello nazionale, sempre secondo il presidente della “Settimana del miele” , si contano 50 mila apicoltori mentre il settore vale 70 milioni di euro.

Per quanto riguarda la produzione di quest’anno, a livello nazionale si lamentano cali che toccano il 70% a causa del maltempo. In Toscana la media regionale registra un -40% con punte di -50%.