No a chiusura Corte di Appello di Potenza

La Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa preannunciano che domani 5 settembre a partire dalle ore 11.00 insieme ai lavoratori della giustizia terranno un assemblea/presidio davanti il Palazzo di Giustizia di Potenza “per discutere – si legge in una nota – delle gravi condizioni in cui versa il settore e della riforma in atto che prevede, tra l’altro, un nuovo processo di cambiamento della geografia giudiziaria con la chiusura di alcuni distretti di Corte di Appello, con il rischio che venga colpita anche quella di Potenza. Infatti, nella relazione tecnica pubblicata sul sito del ministero della Giustizia è scritto a chiare lettere che si vuole abbandonare la regola che ha imposto di mantenere almeno tre Tribunali per ogni distretto di corte di appello insieme al divieto di soppressione dei Tribunali con sede nei capoluoghi di provincia. Questo, se venisse confermato, comporterebbe l’inevitabile soppressione dei Tribunali di Lagonegro e Matera che, sulla carta, non rispettano i parametri richiesti dal Ministero e che in precedenza sono stati salvati proprio in virtù dell’applicazione dei vincoli di intangibilità imposti dalla legge delega 148/2011. Vorremmo dire che sulla Giustizia la Basilicata ha già dato e che nell’ipotesi sciagurata che venisse soppressa la Corte di Appello di Potenza questo significherebbe negare il diritto di giustizia ai cittadini lucani. Insieme alla Corte di Appello chiuderebbero i battenti anche la Procura generale, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale e la Procura per i Minori e rischiano anche Tar ed altri uffici delle forze dell’ordine strettamente collegati con l’esistenza del distretto di Corte di Appello. Si tratterebbe di una operazione che nulla avrebbe a che vedere con le esigenze di spending review, ma sarebbe solo una grave scelta politica che mira ad espropriare la Basilicata di funzioni e servizi importanti preludendo a futuri scenari di totale abbandono di un territorio già fortemente penalizzato”.