Roma, Ipa il sindaco chiede il ritiro del bando per il sistema informatico

Il sindaco Marino, con una lettera inviata il 14 agosto scorso al Consiglio di amministrazione dell’Ipa (l’Istituto di Previdenza e assistenza dei dipendi di Roma Capitale), ha chiesto il ritiro, prima della scadenza del prossimo primo settembre, del bando per l’affidamento in appalto del nuovo sistema informativo dell’Istituto.

“Ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto, che prevede espressamente che il Sindaco eserciti la vigilanza sull’attività dell’Istituto- scrive il Sindaco – ravviso la necessità che il Consiglio di Amministrazione intervenga, senza indugio, per procedere alla tutela degli interessi, anche in termini di immagine, dell’Ipa e di Roma Capitale, che potrebbero essere lesi da condotte non trasparenti. Chiedo quindi l’immediato ritiro, prima della scadenza naturale, del bando e che in futuro l’Ipa individui modalità operative più appropriate per la gestione degli affidamenti”.

L’intervento si è reso necessario dopo che l’Istituto ha pubblicato il bando su un sito internet, diverso da quelli ufficiali di Roma Capitale e dell’Ipa. L’Istituto, sottolinea la lettera firmata dal sindaco, contrariamente a quanto previsto dal regolamento comunale, si è anche affidato per la stazione appaltante ad un soggetto esterno e autonomo. Altri punti che hanno attirato l’attenzione dell’Amministrazione capitolina sono stati l’alto importo della gara, 5 milioni di euro, e i termini di presentazione della domanda di eventuali interessati.

 “Infatti – si legge nella lettera – risulta del tutto singolare la scelta dell’Ipa di individuare dalla metà del mese di luglio alla fine del mese di agosto il periodo per procedere alla pubblicazione del bando prevedendo di fissare il termine ultimo di presentazione della domanda il primo settembre”.

Infine, in merito alla trasparenza del bando, la lettera del sindaco Marino rileva altre due criticità: il periodo troppo ristretto per una bando di 5 milioni (45 giorni), in pieno agosto, e in gran parte coincidente con la chiusura estiva, dal 2 al 24 agosto, della Stazione Appaltante indicata dall’Ipa. Per l’Amministrazione capitolina, quindi, mancano le necessarie garanzie di trasparenza che servono per indire una gara pubblica, di un ente che ha l’obbligo di rispondere in primo luogo ai cittadini romani.

“Per queste motivazioni – conclude la lettera di Marino – e per garantire l’esigenza primaria dei livelli di trasparenza ed integrità fugando anche il mero sospetto circa possibili interferenze, favoritismi o condizionamenti nelle procedure di affidamento” il Campidoglio ha chiesto l’immediato ritiro del provvedimento.