Bonate Sopra piange la scomparsa dell’idraulico Dario Mandragola

È morto mentre era in vacanza a Fano nelle Marche, dove c’è un centro di lanci tra i più amati dai paracadutisti italiani. Vantava 432 lanci all’attivo Dario Mandragola, il cui nome compare nel consiglio direttivo della scuola di paracadutismo di Bergamo Cut-Away.

L’uomo che lascia la compagna Bruna, i genitori e una sorella. L’idraulico si è dedicato con passione a quella disciplina conosciuta sotto le armi e amata fino alla fine. La Polizia ora indaga sul perché il paracadute di Mandragola in quel suo ultimo lancio non si sia aperto . E perché anche quello di emergenza gli abbia dato problemi, facendolo precipitare in caduta libera per 1000 metri e venti interminabili secondi prima dell’impatto fatale con la siepe della piscina del centro Skydiving di Fano, affollata di gente e bambini.

L’aereo Pilatus P6 ha raggiunto la quota di lancio e Mandragola si è tuffato nel vuoto per fare un “Relativo” con altri due amici. Ma quando dopo un paio di spettacolari evoluzioni in aria ha lasciato le mani dei compagni perché tutti aprissero il paracadute il suo non è venuto fuori. Mandragola ha sganciato l’imbragatura e tirato la leva d’emergenza. Poi lo schianto al suolo sotto gli occhi attoniti della gente e dei due compagni.