Settantesimo anniversario della Liberazione, presentati in Palazzo Vecchio gli eventi per la celebrazione

Una mostra storico documentaria che ripercorre l’anno di guerra di Firenze nei manifesti e negli atti dell’amministrazione comunale, la proiezione del docufilm sulle gesta del ventottesimo Battaglione Maori, una mostra sulla storia della Divisione della Friuli, ma anche un concerto con testo e musica del maestro James Demby e un percorso letterario della memoria: sono alcuni degli eventi organizzati per la celebrazione del 70° anniversario della Liberazione di Firenze e della Toscana, avvenuta l’11 agosto 1944. Gli eventi, curati dal Comitato per le celebrazioni del 70° della liberazione di Firenze, di cui fanno parte il Comune di Firenze e la Regione Toscana, sono stati presentati questa mattina in Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella, che ha mostrato il libro d’onore delle firme degli ospiti di Palazzo Vecchio del 1945, dalla vicesindaca Cristina Giachi, dall’assessore regionale alla Cultura Sara Nocentini e dalla vicepresidente del Comitato per le celebrazioni del 70° della liberazione di Firenze Susanna Agostini. Presenti tra gli altri anche i membri del Comitato e il Colonnello Vincenzo Grasso del Comando Divisione ‘Friuli’. “Ancora oggi fa venire la pelle d’oca la lettura delle pagine di storia vera che ci sono nel libro d’onore delle firme degli ospiti, che i sindaci custodiscono dal 1800 ad oggi”, ha affermato il sindaco Nardella. Che ha aggiunto: “Lavoreremo perché la celebrazione dell’11 agosto non sia solo un mero ricordo, ma sia per noi un’imperdibile occasione di educazione civica e ai valori democratici della nostra comunità; un’occasione per dialogare coi nostri giovani e di orgoglio della città che si è liberata con le proprie forze e che sapeva da che parte stare: dalla parte della libertà e della democrazia, valori fondanti della nostra Patria”. “È centrale approfittare di questo anniversario storico per ricordare a chi non ha vissuto quei periodi, ma è nato e cresciuto in un periodo di pace – ha continuato il sindaco -, cosa significa perdere la vita per gli ideali e riconquistare la libertà. Per fare in modo che la nostra comunità cresca più forte e pacifica e sia davvero testimone nel mondo di pace e libertà è importante che Liberazione sia uno strumento di lavoro per i nostri ragazzi”. “È un panorama di eventi che rappresentano il contributo di generazioni diverse – ha detto la vicesindaca Giachi – e che esprimono bene la coralità dell’evento della Liberazione che non fu un atto che si concentrò in un momento, ma fu un’operazione corale e varia che richiese tante settimane di battaglie instancabili”. “Questi eventi sono solo l’inizio della costruzione della memoria – ha continuato Giachi -. Iniziano in questo mese ma andranno avanti fino al 25 aprile quando sarà più semplice coinvolgere i giovani, perché non ci saranno le vacanze e le scuole sono aperte. Il nostro impegno, e ci stiamo già lavorando, è costruire un percorso di celebrazione del 70° della Liberazione per i ragazzi delle scuole da qui ad aprile”. “Sento forte il bisogno di trovare testimoni per i cittadini più giovani – ha concluso Giachi – perché la memoria non è solo l’unico antidoto contro la violenza, ma anche un dovere morale che abbiamo nei confronti di coloro che hanno perso la loro vita per il bene di tutti”. “Il Comitato per le celebrazioni del 70° della liberazione di Firenze è nato per dare il via ad un impegno istituzionale di raccolta delle testimonianze non solo delle associazioni e delle Istituzioni ma anche delle famiglie e delle persone – ha detto la vicepresidente Agostini -. Un luogo dove dall’11 agosto al 25 aprile 2015 chiunque può portare la propria testimonianza. Al di là dei nomi che oggi fanno parte del Comitato è il Comune che d’ora in poi porterà avanti la testimonianza viva di ciò che è accaduto nell’insurrezione di popolo che ha portato la città ad essere Medaglia d’oro alla Resistenza”.

GLI EVENTI

Docufilm ‘Kia Ora’: sarà presentato e proiettato stasera alle 21.15 al Caffè Letterario Le Murate. Racconta la Liberazione del Chianti e di Firenze attraverso le storie del ventottesimo Battaglione Maori arrivato dall’altro capo del mondo per liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista. Le gesta, il valore dei soldati Maori e il loro straordinario rapporto con la popolazione e la cultura italiana sono al centro del documentario, nato come opera collettiva, promossa da una ricco partenariato istituzionale. È il racconto sul 28° Battaglione maori attraverso documenti inediti, testimonianze dei reduci in Nuova Zelanda, piccole cronache di destini incrociati con i contadini del Chianti, racconti di fieri guerrieri maori, la commozione della comune memoria, il racconto degli storici e dei militari, l’apporto di filmati e foto d’epoca per lo più inediti. La proiezione del docufilm, a ingresso libero, sarà introdotto dal coautore Stefano Fusi e dal direttore dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana Simone Neri Serneri. Dopo la proiezione le conclusioni sono affidate alla regista Manuela Critelli e agli altri autori. L’evento è organizzato dal Comune di Firenze in collaborazione con i promotori del progetto cinematografico: la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, l’Unione comunale del Chianti fiorentino, i Comuni di Empoli, Montespertoli, Scandicci e Firenze. Mostra ‘1944 I ponti di Firenze Florentine art and people under fire’: allestita all’Archivio storico del Comune, aperta al pubblico fino al 30 novembre secondo il seguente orario: per tutto il mese di agosto il lunedì e il venerdì dalle 10 alle 14 e dal 1° settembre il lunedì e il venerdì dalle 10 alle 14 e dal martedì al giovedì dalle 10 alle 17.30 . Il percorso espositivo ripercorre l’anno di guerra di Firenze nei manifesti e negli atti dell’amministrazione comunale, affiancati da ricordi e cimeli. Si spazia quindi dai comunicati del governo repubblichino (tra i quali il famigerato manifesto di chiamata alla leva obbligatoria) e del comando tedesco, passando dalla notte dei ponti, all’11 agosto dell’insurrezione con il comunicato del CTLN e l’insediamento del sindaco Gaetano Pieraccini fino all’amministrazione del Comando alleato arricchite dagli acquerelli delle distruzioni di Corrado Pogni e alcuni album fotografici realizzati dall’amministrazione. La ricerca, la selezione documentaria, la grafica e l’allestimento sono stati realizzati a cura del personale dell’Archivio e collezioni librarie storiche. L’introduzione ai visitatori è stata redatta dal prof. Sandro Rogari dell’Università di Firenze. Il filmato ‘Firenze in guerra’ è stato gentilmente concesso dal regista Massimo Becattini che lo aveva realizzato montando materiali originali dell’epoca con il patrocinio dell’Istituto storico della resistenza in Toscana Mostra ‘Storia della ‘Divisione Friuli’ da 130 anni al servizio degli italiani’: allestita al Palagio di Parte Guelfa, l’esposizione ha il patrocinio del Comune e sarà inaugurata sabato alle 10. Sarà aperta al pubblico il 9, 11 e 12 agosto dalle 9 alle 13. La mostra è stata curata dall’Associazione nazionale dei reduci del Friuli che da poco, dopo 20 anni di assenza, è tornata di presidio a Firenze, e ripercorre le tappe più significative della Divisone dalla sua fonazione, avvenuta 130 anni fa, ai nostri giorni. In particolare, ricorda il ruolo che la Divisione sostenne dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 in Corsica, dove, al tentativo di disarmarla da parte di due divisioni tedesche, reagì con forza ricacciandole in mare dopo settimane di scontri, iniziando così vittoriosamente la guerra di liberazione degli italiani. Concerto ‘Oltrarno 1944’: organizzato da Anpi provinciale Firenze con il patrocinio del Comune e il collaborazione con il conservatorio ‘Luigi Cherubini’, il concerto in memoria di Bruno Fanciullacci si terrà domenica alle 20.30 nell’Oratorio San Filippo (ex tribunale San Firenze) in piazza San Firenze. Testo e musica sono di James Demby. Antifascista già nella adolescenza, fu condannato a sette anni di carcere duro, scontati dai 17 ai 24 anni prima a Castelfranco Emilia ed in seguito a Saluzzo, per una grave malattia polmonare, contratta negli stenti del carcere. Tornato a casa il 12 Luglio del ‘43 visse un anno di intensa militanza nelle organizzazioni Partigiane e nei GAP. Nel luglio del ‘44, dopo la tortura subita due volte a poca distanza di tempo a villa Triste, fu ucciso dai suoi stessi torturatori, nell’istante in cui, ferito in modo assai grave, tentava la fuga saltando dalla finestra per non rivelare i nomi dei compagni. In “Oltrarno 1944” la forza, l’energia vitale di Bruno che si condensa nelle azioni dei Gappisti, viene narrata attraverso i ritmi e le azioni delle danze di antica tradizione Ewe, in particolare di due danze di guerra di grande complessità, originate in Nigeria e sviluppatesi nel corso della lunga migrazione degli Ewe nel ‘600 attraverso il Benin e il Dahomey, lungo il Golfo di Guinea, fino alla Regione del fiume Volta, nel Ghana meridionale. Queste due danze si chiamano Atsiagbekor e Adzogbo. Entrambe sono da considerarsi brani di musica sacra per gli Ewe. Mentre lo Atsiagbekor è una vera e propri mimesi delle azioni di guerra, lo Adzogbo è la rappresentazione dei momenti interiori che preparano la battaglia. Un giovane danzatore Ewe incarna lo spirito combattivo di Bruno. Percorso letterario ‘Firenze liberata: ora e sempre Resistenza’: l’evento, che si terrà presso la Sala delle conferenze della Biblioteca delle Oblate lunedì a partire dalle 17, è dedicato alla memoria di quanti con forza e passione hanno contribuito a rendere l’Italia un paese libero. È un percorso letterario della memoria realizzato attraverso reading, incontri e proposte in ricordo della liberazione di Firenze. L’iniziativa è a cura della Biblioteca delle Oblate in collaborazione con l’Associazione culturale La Nottola di Minerva, Regione Toscana, Sistema documentario integrato dell’Area Fiorentina, Istituto Storico della Resistenza in Toscana, ANPI e Radio Cora. A partire dalle 18 Letizia Fuochi presenta un recital storico, ‘Passato da tutelare. presente da costruire’, dedicato a Piero Calamandrei e cucito con stralci di discorsi e canzoni inedite. Un racconto sulla responsabilità civile e politica attraverso la poesia e la letteratura, strumenti indispensabili per formare gli individui, aprire i cuori e lasciare un segno nella memoria collettiva. Chiude la giornata il reading musicale di Lorenzo Degl’Innocenti, ‘Dai boschi alle strade’, accompagnato da Letizia Fuochi alla chitarra, che propone un sentiero tra le parole di Italo Calvino e Beppe Fenoglio, Antonio Gramsci, Carlo Francovich e Curzio Malaparte, collegando personaggi, storie e geografie della Liberazione dal regime nazi-fascista. Nel corso della serata verranno proiettate immagini da Radio Cora, un film documentario di Alessandra Povia Valdimiro, con Stefania Stefanini, Amerigo Fontanini, Gianluigi Tosto e Stefan Timbaluc. Un film-documentario che descrive come per cinque mesi, dal gennaio ‘44 fino ai primi di giugno, nella Firenze, battuta, devastata dai bombardamenti e dalla violenza dei tedeschi, repubblichini e spie fasciste, una radiotrasmittente sia riuscita a tenere in sacco l’agguerrita polizia tedesca e fascista, riuscendo ad evitare le varie stazioni goniometriche. Parteciperanno i rappresentanti delle Istituzioni e degli Enti e delle associazioni coinvolti: Maria Federica Giuliani, presidente della Commissione consiliare Cultura e Sport del Comune di Firenze; Massimo Cervelli, responsabile Progetti per la Memoria, Regione Toscana; Simone Neri Serneri, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana; Vania Bagni, vicepresidente ANPI provinciale Firenze; Gigi Remaschi, vicepresidente ANPI Firenze; Jens Mirannalti, presidente Associazione Radio Cora e Art Director del portal. Interverrà, inoltre, Franco Quercioli, maestro e storico fiorentino, che racconta l’11 agosto visto attraverso i suoi occhi di bambino. Segue un percorso, fra storia e impegno civile, letteratura e musica, per ricordare, attraverso le parole di alcuni grandi intellettuali del periodo, idee e emozioni della Liberazione.

‘11/8’: Spettacolo della memoria che sarà messo in scena al Bargello lunedì alle 21.30 dalla casa di produzioni fiorentina Gaga Enterteinment, per la regia di Stefano Pasqualin Rainish. L’ingresso è gratuito. Domenica sarà possibile assistere alle prove aperte, sempre al Bargello, alle 17. Era l’11 agosto del 1944 quando Firenze – per usare le parole di Carlo Levi – “inventò la guerra partigiana” nelle strade della città. Per la prima volta un Comitato di Liberazione diventò organo di governo. In quei giorni a Firenze si trovava il presidentissimo Sandro Pertini, le cui memorie sono riportate nel volume curato da Giovanni Errera “Quei giorni della liberazione a Firenze”. Ed è proprio Pertini la principale voce narrante che, assieme alla voce di altri fiorentini, accompagnerà gli spettatori negli avvenimenti di quei giorni. ‘Nuclei (Vitali)’: installazione sonora permanente realizzata da Valeria Muledda per STUDIOVUOTO – Studio di architettura che non costruisce Installazione Sonora per gli spazi dell’ex carcere duro delle Murate di Firenze. A cura di Valentina Gensini. In collaborazione con Francesco Casciaro (Tempo Reale). L’installazione, che coinvolge 12 celle al terzo piano, raccoglie e distribuisce nello spazio, mediante apparecchiature d’epoca, circa 20 ore di materiale sonoro. Il progetto nel suo complesso, si compone di sei parti: un’antologia di racconti, per via diretta e indiretta, relativi al carcere delle Murate ed al contesto storico-urbano che ne ha influenzato l’identità e la percezione da parte della città; sonorità registrate a contatto degli stessi spazi fisici delle Murate; racconti e registrazioni d’ambiente colte all’interno del nuovo carcere di Sollicciano; la descrizione dello spazio vitale/architettonico delle celle e dei carceri attraversati da un detenuto italiano nei suoi ultimi 25 anni di vita; rielaborazioni ‘cellulari’ delle sonorità ambientali registrate; una selezione di 590 “impronte” delle pietre delle Murate (una per ogni anno dalla fondazione dal 1424 ad oggi) ottenute attraverso la pratica fisica del frottage. Le 590 impronte che formano questa sezione dell’archivio fungono da vera e propria partitura sonora dell’intero lavoro. L’opera, inserita nel progetto “Between”, è stata realizzata grazie ai fondi ARCUS. La residenza e l’installazione hanno il sostegno della Regione Toscana nell’ambito di “Toscanaincontemporanea 2013”, e fanno parte delle iniziative promosse dal Comitato delle celebrazioni per il 70esimo anniversario della Liberazione. La residenza è stata resa possibile grazie al sostegno del Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights Europe (RFK Center Europe). Monumento ITER: sarà realizzato nel 2015 e sarà collocato nel giardino della biblioteca delle Oblate, prospiciente via dell’Oriouolo. Progettata e realizzata nelle lingue attuali delle arti visive (scultura, fotografia, video), stabilendo un ponte effettivo tra generazioni diverse: i giovani artisti e i partigiani, in primis Giancarlo Cecchi recentemente scomparso, che hanno voluto quest’opera. Il monumento di Nicola Rossini e Niccolò Vannucchi, come affermano loro stessi “vuole sottolineare l’importanza della memoria storica acquisita tramite la rievocazione e dunque la presa di coscienza del proprio passato. Il fruitore, passando attraverso il ‘fog-screen’ ripercorre l’avvenimento storico nei suoi aspetti temporali di prima, durante e dopo: creando per via del movimento una frazione di tempo che diventa metafora del momento (passato e attuale) della Liberazione. Questo avviene sia in senso fisico, nell’interazione del visitatore con l’opera, sia attraverso le esperienze simbolo di questi tre momenti che ne fanno archivio: le immagini dell’inizio della Liberazione, con il suono della Martinella; le fotografie delle fasi interne alla città accompagnate dal rumore delle esplosioni e delle vibrazioni; le immagini della fine della guerra a Firenze. L’attraversamento di iter vuole essere una riappropriazione dei valori della lotta per la Liberazione”. ITER è l’opera vincitrice del Concorso ricolto agli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze per la realizzazione di un’opera simbolica/archivio esterno per la commemorazione del 70° della liberazione di Firenze, indetto dalla Federazione regionale Toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza e dell’assessorato alla Cultura del Comune. L’opera è stata finanziata dalla Federazione regionale Toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza. Tra gli Enti patrocinanti: Comune di Firenze, Regione Toscana, Anpi, Istituto storico della Resistenza in Toscana, Accademia delle Belle Arti di Firenze.