Ai nastri di partenza il Progetto di valorizzazione della Patata d’Aspromonte

Si è tenuta mercoledì mattina presso il Municipio di Sant’Eufemia d’Aspromonte la conferenza stampa di presentazione del “Progetto di salvaguardia del patrimonio genetico della Patata d’Aspromonte” di cui si discuterà venerdì 8 agosto alle 18,30 in Piazza Libertà prima della XVIII Sagra della Patata di Sant’Eufemia De.c.o.  Il progetto è cofinanziato a valere sulla Misura 214-Azione 6 del PSR Calabria dalla Regione Calabria alla Provincia di Reggio Calabria – Assessorato all’Agricoltura, in associazione nell’ATS “Valorizzazione Patata d’Aspromonte” con il comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte, il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, tra i principali enti di ricerca italiani operanti sulla biodiversità vegetale. Durante la conferenza stampa è emerso che alcune varietà di patate risultano a rischio di estinzione per cui occorre tutelarne la biodiversità sia genetica che alimentare. Per cui il progetto ha come scopo quello di caratterizzare sia geneticamente sia dal punto di vista organolettico e della trasformazione commerciale, le varietà di patate coltivate nel comprensorio aspromontano e potenzialmente a rischio di erosione genetica.

Il progetto prevede pertanto l’ottenimento di tuberi da rendere esenti da virus, al fine di realizzare campi sperimentali di coltivazione sia “in situ” (parcelle individuate nelle aree montane e quelle poste ad altitudine inferiore nel comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte) sia “ex situ” ovvero presso parcelle da coltivare presso due siti montani resi disponibili dal Parco Nazionale dell’Aspromonte: l’Osservatorio della Biodiversità di Cucullaro ed il centro di educazione ambientale di Villaggio De Leo. I tuberi ottenuti saranno messi a coltura secondo disciplinari specifici presso i terreni individuati, anche con l’utilizzo di serre-tunnel protettive. Le ulteriori analisi genetiche e qualitative, unitamente a specifici panel test riguardanti la componente organolettica e la differenti potenzialità di trasformazione, contribuiranno a rendere chiaro il panorama produttivo del comprensorio, delineando così quali sono le principali varietà da utilizzare presso le aree vocate, con determinati tipi di terreni e microclimi, e quali sono le attitudini della varietà individuata per l’uso in cucina (patata fritta, alla brace, bollita, per insalata, per gnocchi, ecc.)  o per la trasformazione (patata per minestre, per stick surgelati, ecc.). Il tutto previa formazione ed orientamento degli agricoltori coinvolti. “E’ un progetto completo e concreto a favore dell’agricoltura reggina ed aspromontana in particolare, redatto con la consapevolezza dell’importanza economica dell’orticoltura di qualità la quale deve essere rivalutata e rilanciata lungo tutta la potenziale filiera” ha affermato l’assessore all’agricoltura provinciale Gaetano Rao. Secondo Luigi Rubino, dirigente del Settore agricoltura, caccia e pesca della Provincia “sarà fondamentale il supporto dei tecnici e l’apporto esperienziale e operativo degli agricoltori locali, i quali alla fine saranno in veri beneficiari dei risultati scientifici e tecnici del progetto avviato e finanziato dalla Provincia”. Per il sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte Domenico Creazzo “questo progetto per il nostro territorio è la giusta prosecuzione di un percorso già avviato dall’amministrazione comunale, quello della Denominazione Comunale di Origine (De.c.o.) per la Patata di Sant’Eufemia, che vede già pronti i nostri agricoltori all’applicazione di disciplinari tecnici per un miglioramento collettivo e la razionalizzazione della filiera pataticola tradizionale”. Giuseppe Bombino, Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ha evidenziato come “la biodiversità è un valore aggiunto per tutte quelle colture e quelle produzioni locali a rischio di estinzione e con un forte legame con il territorio. Questo progetto rispecchia in pieno gli orientamenti e la mission dell’ente Parco e, visto il tema, sarà di fondamentale importanza nell’ambito di una ulteriore progettualità inerente l’EXPO 2015 che ci vedrà protagonisti insieme ad altri 11 Parchi italiani ed al Ministero dell’Ambiente”. Per Luciano Concezzi, responsabile scientifico del progetto per il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria “la Calabria è davvero un giacimento di biodiversità. Il progetto consentirà, tra l’altro, di sensibilizzare ulteriormente il territorio sulle potenzialità di un prodotto agricolo storicamente ed economicamente importante e soprattutto permetterà di porre le basi tecniche e scientifiche per l’eventuale salto di qualità tramite l’attribuzione successiva del marchio IGP o DOP”. Rosario Previtera, agronomo e già curatore di vari progetti di valorizzazione delle produzioni identitarie e De.c.o., ha ribadito come sia necessario “riuscire ad aggregare l’offerta delle produzioni e a renderle disponibili ad appetibili per un mercato sempre più attento alla qualità e all’origine dei prodotti cosiddetti tipici. Il progetto di salvaguardia della Patata aspromontana, potrà rivelarsi un ulteriore strumento di sviluppo locale ed integrato, grazie ai qualificati partner progettuali coinvolti ed al vivo interessamento dimostrato della componente agricola”.