Firenze, commemorazione della strage di Castello martedì la cerimonia solenne

Le vittime della strage di Castello saranno commemorate con una solenne cerimonia martedì, 5 agosto, a partire dalle 9 all’Istituto Chimico Farmaceutico Militare (via Reginaldo Giuliani 201), il luogo dove il 5 agosto del 1944 i tedeschi in ritirata uccisero per rappresaglia 12 cittadini inermi. Il programma prevede alle 9 la partenza del corteo da piazza del Sodo e alle 9.30 la celebrazione della messa officiata dal Cappellano Militare all’interno dell’Istituto Farmaceutico. Seguirà la deposizione della corona con la partecipazione dei Gonfaloni dei Comuni di Firenze, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. Alla cerimonia saranno presenti la presidente del Consiglio comunale di Firenze Caterina Biti, per il Comune di Campi Bisenzio l’assessore alla Città accessibile ed inclusiva Luigi Ricci e per il Comune di Sesto Fiorentino il Consigliere comunale Andrea Guarducci. “Come ogni anno ci troviamo a ricordare questo gravissimo episodio che settanta anni fa segnò il nostro Quartiere – ha detto il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli -. Ricordare questo fatto ci deve stimolare a una memoria attiva in un tempo nel quale, per motivi anagrafici, i testimoni diretti ormai non ci sono quasi più. Non si tratta infatti di mettere una corona. Si tratta di rendere vivi oggi quei valori di libertà e giustizia che sono nati allora e devono vivere oggi nel nostro tempo”. Teatro del massacro furono i sotterranei dell’Istituto Farmaceutico Militare, adibiti allora a rifugio antiaereo. La causa scatenante fu il tentativo di stupro nei confronti di una giovane del luogo da parte di un gruppo di soldati tedeschi. Mentre la donna cercava di difendersi, partì un colpo di pistola, non si sa bene se sparato da un soldato che cercava di impedire lo stupro o partito per caso, che ferì uno degli aggressori. Una volta tornati al comando, i soldati tedeschi dissero al loro comandante che il commilitone era stato ferito da un italiano lungo via Reginaldo Giuliani in modo da evitare la corte marziale, prevista dal codice tedesco di guerra per i suoi soldati che si macchiavano di reati di stupro. Il capitano Kuhne, comandante della zona, dette ordine di fucilare dieci italiani per rappresaglia che vennero presi tra i rifugiati nello scantinato del Farmaceutico Militare. Una lapide di marmo, sulla facciata dell’Istituto riporta i loro nomi: Francesco Granili, Michele Lepri, Tullio Tiezzi, Mario Lippi, Ugo Bracciotti, Aldo Bartoli, Vittorio Nardi, Attilio Uvali, Francesco Jacomelli, Giorgio Biondo, Silvano Fiorini, Beppino Marzola.