Bolzano, Dipendenze da gioco incrementare sostegno e attività di ricerca

Su tre temi centrali si focalizzerà l’attività di contrasto della dipendenza da gioco nei prossimi mesi: maggiore coinvolgimento delle famiglie che dovranno essere meglio supportate e consigliate, nonché estensione degli ambiti della ricerca nel settore. Lo hanno convenuto di recente l’assessora provinciale Martha Stocker ed i rappresentanti del gruppo di lavoro gioco d’azzardo patologico”.

Il “gruppo di lavoro gioco d’azzardo patologico”, che si compone dei rappresentati di vari servizi ed associazioni attivi in territorio altoatesino, ogni anno stila un programma d’intervento. Christa Ladurner (Forum Prevenzione) Bettina Meraner (Servizio dipendenze) ed Helmut Zingerle (Centro Terapeutico di Bad Bachgart/Rodengo) in rappresentanza del “gruppo di lavoro gioco d’azzardo patologico” (info: http://www.azione-dipendenza-gioco.it/ ), assieme all’assessora provinciale alla sanità e politiche sociali Martha Stocker la scorsa settimana hanno focalizzato gli ambiti d’intervento per l’attività da svolgere nei prossimi mesi.

Il gioco d’azzardo è molto diffuso in Alto Adige, come del resto su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni la spesa per il gioco è aumentata in maniera preoccupante. La ricerca internazionale ha dimostrato che il numero di persone che perdono il controllo sul proprio comportamento di gioco aumenta in maniera proporzionale all’offerta di giochi sul mercato. Il settore del gioco d’azzardo non risente della crisi, anzi, proprio in tempi di crisi economica e finanziaria la gente gioca di più, nella speranza di una cospicua vincita, spesso con ripercussioni pesanti nelle famiglie.

Per tale ragione è stato convenuto di coinvolgere maggiormente i genitori e con apposite serate informative sensibilizzarli sulle problematiche legate ai giochi d’azzardo sul web seguiti dai loro figli adolescenti, nonché la frequentazione di social network, fornendo loro consigli e suggerimenti e sostegno; altre informazioni saranno date loro anche in merito al cosiddetto cyber mobbing. A tal riguardo i rappresentanti del gruppo di lavoro e l’assessora Stocker stanno valutando la possibilità di estendere le offerte terapeutiche per la dipendenza da gioco destinate ai minori di 18 anni, ai sensi di un trattamento continuativo, anche alla fascia di giovani fino ai 25 anni. Per tali interventi, come hanno convenuto, potrebbero essere impiegati i fondi che vengono ritornati alla Provincia riferiti all’1,5 per cento delle entrate fiscali legati ai giochi d’azzardo incassate in Alto Adige.

Inoltre, si è detto che anche l’attività di ricerca nel campo delle dipendenze da gioco dovrebbe essere estesa. Al fine di raccogliere dati più precisi sul fenomeno in territorio altoatesino, dovrebbe essere incaricato di predisporre appositi rilevamenti l’Istituto provinciale di Statistica ASTAT.