Area metropolitana, fronte comune con i sindaci della provincia contro una visione romanocentrica

“La riforma delle province rischia di essere un’eterna incompiuta. E i risparmi promessi potrebbero restare solo sulla carta. Ma il disegno di legge firmato dal sottosegretario Graziano Del Rio è incompleto anche e soprattutto per quanto riguarda la costituzione delle Città metropolitane”, lo dichiara in una nota il sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis. “Secondo il sito di informazione economica LaVoce.info – aggiunge De Carolis – il risparmio ottenuto con questo provvedimento sarebbe irrisorio: circa 150 milioni di euro, una goccia nel mare nella spesa da 800 miliardi dello Stato”.

“Queste nuove macro aree coincidono con tutto il territorio dei vecchi enti cui dovremmo dire addio, secondo gli slogan di renziana fattura, ma in realtà non si conoscono competenze e coperture finanziarie”, sottolinea il primo cittadino del Comune dei Castelli romani. “Se il consiglio provinciale della Capitale era inteso come espressione di compensazione tra i territori più grandi e i Municipi con pochi abitanti – continua De Carolis – dal prossimo autunno, dopo il voto che riguarda solo gli amministratori locali in carica, saranno sovradimensionate le realtà più estese: l’assise metropolitana da 24 membri, infatti, potrebbe essere al 70% espressione dell’assemblea capitolina, la stessa in cui la maggioranza di centrosinistra è riuscita a bocciare la delibera sulla Iuc, propedeutica al bilancio previsionale 2014”.

“Si corre il rischio concreto – conclude il sindaco di Monte Compatri – che l’Area metropolitana, se l’impianto restasse così com’è, possa costituire la valvola di sfogo adatta a risolvere solo le questioni e le criticità della grande metropoli. Per questo desidero lanciare un appello ai colleghi degli altri Municipi: fare fronte comune contro una potenziale visione romanocentrica della gestione delle risorse nella futura area metropolitana. Per non lasciare indietro nessun territorio”.