Fp Cgil Potenza su vertenza lavoratori Acquedotto lucano

La segretaria generale della Fp Cgil di Potenza Roberta Laurino, in una nota, punta il dito nei confronti di Acquedotto Lucano, secondo cui “continua ad operare in violazione delle leggi e dei contratti che tutelano, attraverso la clausola sociale, i livelli occupazionali e i diritti acquisiti dei lavoratori”. La leader sindacale di categoria spiega che il tutto avviene “nonostante l’accordo raggiunto sul tavolo regionale, anche alla presenza dell’assessore Berlinguer, in merito alle dovute e necessarie modifiche del bando di gara per l’affidamento del servizio di conduzione e manutenzione dell’impianto di depurazione della città di Potenza, modifiche che avrebbero tutelato il posto di lavoro dei lavoratori addetti all’impianto, il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Lucano continua a trincerarsi dietro incomprensibili ed immotivati tecnicismi che non trovano giustificazione alcuna se non quella di voler violare i diritti dei lavoratori mettendoli nella condizione di perdere il posto di lavoro. Per queste ragioni da domani 24 luglio, a partire dalle ore 9.30, insieme ai lavoratori dell’impianto di depurazione di Potenza, terremo un presidio permanente davanti al Palazzo della Giunta Regionale per denunciare con forza questa vergognosa vicenda invitando il presidente Pittella, l’assessore Berlinguer e i consiglieri tutti ad intervenire per impedire che si consumi questa bruttissima pagina e che si ripristini il rispetto delle regole e l’operatività della clausola sociale per la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali”. “Si tratta – fa sapere Laurino – di circa sedici lavoratori che sono stati nel tempo appositamente qualificati dalla Regione Basilicata e che operano da circa trent’anni con professionalità in tali attività. Lavoratori per i quali, oltre al danno di non percepire regolarmente lo stipendio (a fine luglio matureranno sei mensilità arretrate), vivendo quotidianamente in una condizione di grave precarietà economica, ora si aggiunge anche la beffa di poter perdere il posto di lavoro. Sono lavoratori allo stremo della sopportazione ed è altissima la tensione sociale che questa situazione sta determinando”.