Chiudere subito le partite di Tirrenica e ferrovia Pistoia-Lucca

“Chiudere innanzi tutto due partite fondamentali, da un lato la Tirrenica, vicenda che va avanti da 50 e più anni, con quel ‘buco’ infrastrutturale tra Rosignano e Civitavecchia visibile su qualsiasi cartina, e dall’altro il raddoppio della tratta ferroviaria Pistoia-Lucca, incredibilmente a binario unico, come a metà dell’Ottocento, ai tempi del Granduca Leopoldo II. E poi a seguire vanno concluse le altre grandi vicende infrastrutturali ancora aperte: lo sviluppo e l’integrazione dei due aeroporti di Firenze e Pisa, con una società unica, e dunque unico cda, base per un formidabile hub dell’Italia centrale, dove si utilizzerà l’aeroporto di Firenze per quello che potrà essere utilizzato nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza, e quello di Pisa per tutte le sue potenzialità. E ancora il completamento del sottoattraversamento di Firenze, che eliminerebbe il “tappo” fiorentino della Av e libererebbe binari di superficie per i treni regionali, l’adeguamento a tre corsie della A1 e della A11, e poi la Grosseto-Siena, seguita dalla Grosseto-Fano”.

Queste le priorità infrastrutturali sintetizzate dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al viceministro alle infrastrutture e senatore Riccardo Nencini e all’affollata platea del convegno “Il futuro è dietro l’angolo”, organizzato a Palazzo Medici Riccardi. “Grazie al viceministro Nencini – ha detto Rossi – per quanto ha già fatto e sta facendo. Confidiamo, con l’appoggio del governo con cui abbiamo già firmato un’intesa generale quadro, di farcela nel giro dei prossimi mesi a recuperare sui ritardi. Lo sblocco di queste opere infrastrutturali strategiche può dare una svolta decisiva al futuro della Toscana. Certo, lo sviluppo non dipende solo dalle infrastrutture, ma anche dal manifatturiero, dal turismo, dalle città d’arte, dal paesaggio. Però è chiaro che non si possono attrarre investimenti senza un sistema adeguato, un sistema dove, per fare un esempio che non mi stanco di riproporre, si accede a un’autostrada con un semaforo, come è il caso di Peretola.”

“La realizzazione del Corridoio tirrenico – ha spiegato ancora Rossi – è fondamentale per tutta la Toscana della costa, ma non solo. E’ una infrastruttura del paese. Realizzare un collegamento costiero più diretto ha un forte impatto infatti anche per alleggerire i pesanti flussi di traffico della A1 e per convogliare su Roma quel traffico merci dal porto di Livorno che, fatto 100 il volume su Roma, oggi si aggira intorno all’1,5%. Per questo abbiamo accettato che si sovrapponesse alla variante Aurelia, ed è stato un fatto non banale, perché utilizzare la variante Aurelia per il corridoio è come togliere un diritto ai cittadini. Con assunzione di responsabilità ci siamo pertanto impegnati a tutelare con meccanismi adeguati le popolazioni che abitano in quelle zone allo scopo di garantire la pendolarità di tutti. E poi abbiamo ricontrattato tutto. Insomma penso che il governo a questo punto può chiudere la partita”.

Quanto all’altra priorità, il raddoppio ferroviario Lucca-Pistoia, su un costo stimato di 430 milioni, lo Stato ce ne deve mettere 200. “La Regione – dice il presidente – ne ha già messi 35 e siamo disposti, pur in tempo di ristrettezze a metterne altri 200. Ma è fondamentale modernizzare il trasporto ferroviario, non si può impiegare un’ora e quarantacinque minuti per 72 km (Firenze-Lucca) quando per andare da Firenze a Pisa (82 km) se ne impiegano 45-50”.

“Ancora un’ultima riflessione – ha detto Rossi – Non capisco chi critica queste scelte della Regione, che sono scelte solo di adeguamento e ammodernamento. E adeguare le infrastrutture è un compito che ci spetta e a cui non ci può sottrarre. Anche perché non riguardano solo la Toscana, ma ne trarrebbe profitto e si darebbe una spinta a quell’entità importante che è l’Italia centrale”.