A Prato Fiorito rinasce il Parco dell’acqua e del vino

L’assessore allo sviluppo delle Periferie di Roma Capitale, Paolo Masini, nei giorni scorsi ha inaugurato a Prato Fiorito – tra via Prenestina e via Borghesiana, zona caratterizzata da un forte sviluppo urbanistico – il “Parco dell’acqua e del vino”: primo parco pubblico nella Capitale in cui sono ancora presenti circa sette ettari di campagna produttiva, con una vigna che può produrre circa 10mila bottiglie l’anno.

E’ stata infatti riqualificata, dopo due anni di abbandono, quest’area che si trova nella periferia est di Roma: gli interventi hanno riguardato la riqualificazione del verde, la riattivazione dell’illuminazione e la bonifica delle piscine del Parco di Prato Fiorito.

Contestualmente è stata installata una “Casetta dell’acqua” che fornirà acqua liscia o gassata rinfrescata e imbottigliabile, abbattendo così i costi e l’impatto ambientale grazie alla riduzione dell’uso della plastica, e che permetterà ai cittadini di avere un nuovo luogo di aggregazione.

Tra i progetti, frutto della collaborazione tra assessorato alle Periferie e associazione di quartiere, ci sono “Coltiviamo Prato Fiorito”, iniziativa che intende promuovere il lavoro giovanile attivando la vendita di ortaggi, piante ornamentali e vino prodotto con l’uva della vigna che si trova nel parco, e “Incontriamoci in Casetta”, che propone laboratori di arte, internet, inglese e musica rivolti a bambini, ragazzi e anziani del quartiere.

I lavori sono stati realizzati in due mesi grazie alla collaborazione tra l’assessorato allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale e l’associazione Pro-Prato Fiorito ONLUS, che ha in custodia gratuita il parco.

“Il parco dell’acqua e del vino è uno spazio unico delle nostre periferie, che torna ad essere una risorsa grazie all’impegno delle associazioni del territorio e al lavoro che abbiamo svolto in questi mesi con il nostro assessorato”, ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo delle Periferie Paolo Masini. “Grazie alla riqualificazione e al suo riconoscimento attraverso l’intitolazione – prosegue – sarà da oggi possibile tornare a far vivere quest’area anche attraverso iniziative territoriali orientate al biologico, rilanciando ad esempio la produzione di vino locale con il marchio di Roma Capitale. Infine, la casetta dell’acqua: una iniziativa che vorremmo portare in tutta Roma. Valorizzare le specificità e le opportunità economiche dei territori attraverso la partecipazione dei cittadini: anche da qui – conclude – ripartono le nostre periferie”.