Diabete, un progetto pilota di geomedicina

Studiare le basi genetiche, ma soprattutto i determinanti geografici e sociali, le abitudini di vita, e in particolare le loro interazioni, all’origine delle importanti differenze che esistono tra comune e comune, pur in una regione dalle piccole dimensioni come la Basilicata, per quanto riguarda la prevalenza – ossia la percentuale sulla popolazione residente – del diabete di tipo 2. Questi gli obiettivi di un ambizioso progetto di ricerca sviluppato dalla Regione Basilicata, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università di Ginevra e il supporto scientifico dell’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO), che sarà presentato in occasione della “2nd Geomedicine Diabetes Conference”, che si apre oggi pomeriggio all’Ufficio di rappresentanza della Regione Basilicata a Roma e proseguirà domani in occasione della settima edizione dell’Italian Barometer Diabetes Forum, a Villa Mondragone (Monte Porzio Catone), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissione Europea, Parlamento Europeo, Ministero della Salute, con il contributo non condizionato di Novo Nordisk. Fortemente determinato a sostenere l’iniziativa è il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. “Ci sono – egli spiega – due temi prioritari nell’agenda politica del governo regionale di Basilicata: la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute umana. La geomedicina è quindi uno strumento per noi essenziale per capire quali influenze possono avere sulle popolazioni locali eventuali modificazioni dell’ambiente fisico, anche alla luce delle attività poste in essere in ambito estrattivo e imprenditoriale. Il progetto pilota volto ad indagare le influenze genetiche, geografiche e sociali alla base dello sviluppo del diabete rappresenta – secondo il presidente Pittella – sicuramente un primo, importante passo che la Regione intende compiere in questa direzione, nella consapevolezza che solo una informazione corretta, basata su dati scientifici, può aiutare chi governa a fare le scelte migliori a difesa del bene comune”. “Nell’ambito dell’osservatorio istituito dall’IBDO in Basilicata, il Basilicata Barometer Diabetes Observatory, è stata analizzata la prevalenza del diabete tipo 2 in diverse aree della Regione, una prima volta nel 2009 e successivamente nel 2013”, spiega Antonio Nicolucci, Responsabile del dipartimento di farmacologia clinica ed epidemiologia della Fondazione Mario Negri Sud e Presidente del Data Analysis Board della IBDO Foundation. “La prima cosa che abbiamo notato era che nell’arco di 70 km esistevano situazioni diametralmente opposte: ad esempio, il comune di Oliveto Lucano, con una prevalenza di diabete nel 2009 pari al 3,5%, molto al di sotto della media nazionale, e il comune di Scanzano Jonico, con il 7,8%, ossia più del doppio. Oppure i comuni di Aliano, 4%, e Trivigno, 7,5%. Abbiamo quindi visto che a distanza di 4 anni, queste differenze si mantengono, in un quadro di complessivo aumento o peggioramento della diffusione della malattia, con queste percentuali, salite rispettivamente intorno al 5% e all’8%”, aggiunge Nicolucci. “Le aree che avevano una prevalenza più bassa nel 2009 continuano a mantenersi su livelli bassi, quelle che erano più alte su livelli più alti, ma tutte crescono e la forbice tra zone più o meno ‘virtuose’ si sta allargando”, interviene Francesco Dotta, Segretario generale della IBDO Foundation e Direttore della UOC di Diabetologia del Policlinico Le Scotte, Università di Siena. “A questo punto abbiamo deciso di approfondire attraverso indagini genetiche, questionari sugli stili di vita e analisi degli ambiti sociali e familiari, la scolarità, i livelli economici, giacché è noto esistere un rapporto diretto tra bassa scolarità o censo e diabete ed obesità”, prosegue. “Il progetto di ricerca applica le conoscenze e la pratica della geomedicina, una nuova disciplina che indaga i rapporti e le implicazioni dell’ambiente, in senso lato, con la genesi delle malattie”, spiega Bernardino Fantini, professore di Storia della medicina e della sanità presso l’Università di Ginevra. “E’ un progetto innovativo, che intende studiare il fenomeno in un’area pilota, la Regione Basilicata, che con il 7 per cento della popolazione colpito da diabete è una delle regioni Italiane in cui più si sta diffondendo la malattia”, dice ancora. “La Basilicata è sempre stata in prima linea nel contrasto alla diffusione del diabete e dell’insorgenza delle complicanze che derivano da tale malattia”, commenta Flavia Franconi, assessore alla salute, Vicepresidente della Regione Basilicata e professore di farmacologia all’Università di Sassari. “Per prima ha istituito un osservatorio regionale per avviare e sostenere la realizzazione di progetti conoscitivi allo scopo di affrontare l’assistenza e la pianificazione di interventi sul territorio; tra le prime ha recepito il Piano nazionale per la malattia diabetica; da tempo ha consolidato la struttura di prevenzione e assistenza del sistema sanitario regionale per fronteggiare un fenomeno che ha raggiunto, in Basilicata e in Italia, numeri importanti”, conclude.