Concordia, all’esame le procedure di sicurezza per il rigallegiamento

L’Osservatorio per il recupero della Costa Concordia, riunitosi a Palazzo Cerretani in piazza dell’Unità, ha proseguito il lavoro di esame dei documenti e delle procedure in vista del rigalleggiamento e del prossimo spostamento del relitto.

Restano da verificare alcuni aspetti delle operazioni e, aggiunge la presidente Maria Sargentini, vanno ancora approfonditi aspetti procedurali operativi, analogamente a quanto fatto in occasione dell’operazione di raddrizzamento; e deve essere comunque messo a punto lo scambio di informazioni durante le operazioni per garantire un controllo costante. L’Osservatorio, sottolinea, sarà in grado di fornire le proprie determinazioni definitive sull’avvio delle operazioni all’Isola del Giglio solo in presenza della documentazione completa.

La presidente Sargentini, al termine della seduta aperta cui partecipavano i rappresentanti di Costa e di Titan-Micoperi, ha tenuto a sottolineare che da parte dell’Osservatorio è unanime anche la richiesta che il Consorzio e la Compagnia garantiscano la continuità del ripristino ambientale sul fondo marino subito dopo il trasferimento dello scafo.

Si tratta in sostanza di intervenire innanzitutto per la parte di interventi già autorizzati e non realizzati per ragioni logistiche e di interferenza operativa con il montaggio dei cassoni, di procedere alla rimozione delle undici torrette di ancoraggio, di stabilire idonee procedure e tempi certi per il recupero dei sacchi di malta cementizia che hanno fatto da letto alla Concordia e per gli interventi relativi al ripristino dei fondali.

Oggi nuova riunione tra tutte le componenti ambientali dell’osservatorio, la Guardia Costiera e Costa per la definizione delle procedure di monitoraggio durante le fasi di rigalleggiamento.