Firenze, dimezzamento dell’Irpef sotto i 25 mila euro, nessun aumento di tasse e tagli strutturali

Nessun aumento di tasse, anzi dimezzamento dell’addizionale Irpef da quest’anno e azzeramento dal prossimo per chi dichiara meno di 25 mila euro e la Tasi che non grava su chi è in affitto o ha un’attività economica ed è modulata sulla rendita catastale e sulla numerosità della famiglia; maggiori entrate dal turismo; riduzioni strutturali della spesa come per esempio quella degli affitti passivi e incrementi di budget in cultura, servizi sociali, istruzione e verde. Questi i punti di forza del bilancio di previsione 2014, approvato oggi dalla giunta comunale. Il sì definitivo del consiglio comunale è previsto entro fine luglio. “Abbiamo intenzione – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella, che ha presentato il bilancio insieme all’assessore Lorenzo Perra – di approvare i prossimi bilanci nei tempi e di avere pronto quello di previsione 2015 entro il prossimo dicembre. Ci sembra indice di serietà comportarci con la diligenza del buon padre di famiglia, che programma le spese prima di spendere”. “Il bilancio – ha continuato il sindaco – si fonda su tre pilastri: tasse invariate o abbassate, tagli alla spesa, più servizi. Sull’abbassamento delle tasse la misura più incisiva è sicuramente il dimezzamento già quest’anno e l’azzeramento dal prossimo dell’addizionale Irpef per i redditi sotto i 25 mila euro. Si tratta di una misura che riguarda 137 mila contribuenti. Il Comune di Firenze fa la sua parte rispetto al contributo governativo di 80 euro. Ma il bilancio punta anche a tagli strutturali, come per esempio la costante diminuzione delle sedi in affitto, e all’aumento del budget per cultura, servizi sociali, istruzione e verde”. A latere del bilancio, il sindaco Nardella ha anche annunciato che particolare attenzione sarà data a un fenomeno poco conosciuto, quello dell’offerta – per lo più via internet – di camere in affitto per poco tempo da privati. “Vogliamo lottare contro questi ‘furbetti dell’extralberghiero’ – ha sottolineato Nardella – che agiscono a scapito dei veri albergatori, affittacamere regolari e bed&breakfast. Stiamo pensando infatti a un nuovo segmento dell’imposta di soggiorno da due euro per contrastare questo grande sommerso che danneggia gli esercizi regolari: il ricavato andrebbe a vantaggio della promozione del turismo congressuale e dei servizi sociali”. Il contesto in cui si muove il bilancio vede anzitutto una riduzione consistente dei trasferimenti statali al Comune: si parla di 2,6 milioni in meno dal Fondo di solidarietà e di 40,5 milioni in meno dall’Imu prima casa. Ciò nonostante l’Irpef rimane allo 0,2 come lo scorso anno, la più bassa applicata da un Comune capoluogo, per i redditi sopra i 25 mila euro; anche Tari e Cosap rimangono invariate mentre la Cimp, l’imposta sulla pubblicità, viene dimezzata. La nuova Tasi, ovvero la tassa sui servizi indivisibili, avrà un’aliquota dello 0,33%. La Tasi non sarà applicata sulle seconde case per non gravare su chi è in affitto e non sulle attività economiche per sostenere sviluppo e lavoro. Sull’abitazione principale sono previste detrazioni per sei scaglioni secondo un mix che combina la rendita catastale e il numero di figli (25 euro in meno per ogni figlio a carico, fino a un massimo di 8 figli). Per quanto riguarda le maggiori entrate, queste si concentrano dai flussi turistici: + 800 mila euro dall’imposta di soggiorno (in totale questa voce vale 22,5 milioni); +2,5 milioni dal gettito della sosta dei pullman turistici (15,5 milioni di euro in totale); +2,3 milioni da vendita dei biglietti dei musei (6,5 milioni in totale). Ampia anche la fetta delle riduzioni strutturali di spesa: -2,6 milioni per il turn over del personale; -1,8 milioni per gli affitti passivi; – 2 milioni per gli interessi passivi derivanti dalla riduzione dell’indebitamento. Tra gli incrementi di budget, +4,2 milioni in cultura, 3,8 in servizi sociali, 1,1 in istruzione e 300 mila euro in qualità e controlli del verde. “Questo bilancio – ha sottolineato l’assessore Perra – vuole essere ‘di sinistra’, in quanto mira a una maggiore equità sociale e punta a rimuovere, come indica l’articolo 3 della Costituzione, gli ostacoli di carattere anche economico che creano una forbice troppo grande tra ceti. Per questo abbiamo scelto di non aumentare le tasse e di modularle, come nel caso della nuova Tasi, in modo da aiutare chi è più in difficoltà e più di altri risente della crisi”.