Opera di Roma, stagione ‘14-‘15 nomi internazionali per il rilancio del teatro

Un panorama musicale che va dal ‘700 ai giorni nostri, il gotha del panorama internazionale per direzioni, regie e coreografie, alcuni grandi classici, molto contemporaneo. E un sensibile aumento del numero di spettacoli. Questa la ricetta anticrisi per la rinascita economica del Costanzi, proposta da Carlo Fuortes, il nuovo sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, che ha dalla sua anche il prestigio acquisito grazie alla presenza del M° Riccardo Muti, direttore onorario a vita della storica istituzione musicale. “Si può reagire in due modi alla crisi – spiega Fuortes. – Tagliare spettacoli e recite permette certamente una riduzione dei costi, ma è una strada che porta all’agonia e all’asfissia di un teatro. È giusto, invece, scommettere sulla produttività, sulla qualità e sul pubblico aumentando e non riducendo l’attività. Il Teatro deve soprattutto guardare a sé stesso per trovare nuova forza culturale, musicale ed economica. La storia ci insegna che le crisi possono diventare opportunità di sviluppo”.

E così la stagione prossima ha in cartellone 14 spettacoli, contro i 12 della passata stagione, di cui 5 nuovi allestimenti, per un totale di 115 recite (89 nel 2013) equivalenti a una media di 8-10 repliche a titolo.

Oltre all’economia, però, il sovrintendente strizza l’occhio al prestigioso passato del teatro e alle rappresentazioni che ne hanno fatto la storia. Nasce così l’idea di dedicare almeno una produzione ogni anno a un allestimento storico.

Un cartellone, quindi, che potrà attrarre e soddisfare un pubblico vasto ed eterogeneo per età, gusti ed esigenze: da Mozart ad Adams, da Le nozze di Figaro (1786) a I was looking at The Ceiling Then I saw the Sky (1995) e, per il balletto, da Adam e Čajkovskij con Giselle e Lo schiaccianoci a Stravinskij e Duke Ellington con Le chant du rossignol e The River. Titoli di grande repertorio, ma anche opere tutte da scoprire.

Numerose già le richieste di tournée internazionali: nell’estate del 2015 il Teatro dell’Opera tornerà a Salisburgo, con la direzione del Maestro Muti, per proporre l’Ernani di Giuseppe Verdi. E sarà il Maestro Muti ad aprire la nuova stagione, in novembre, con l’Aida di Giuseppe Verdi, per poi tornare sul podio a maggio con Le nozze di Figaro di Mozart; in entrambi i casi con due nuovi allestimenti firmati rispettivamente da Pier’Alli e Andrea De Rosa.

Il balletto del Natale, che si rinnova sempre con grande successo, sarà Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella coreografia di Amedeo Amodio, le scene di Emanuele Luzzati e la direzione Nir Kabaretti.

In febbraio è di scena il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera con il dittico che unirà Le chant du Rossignol di Stravinskij e i Carmina burana di Orff, il primo con la coreografia di Leonide Massine e il secondo con la firma di Micha van Hoecke.

Ancora balletto, in aprile, e ancora coreografi moderni, con un trittico su musiche di Bach, Ellington e Purcell, rispettivamente con le coreografie di Forsythe, Ailey e Limón.

Si torna al grande Ottocento tra ottobre e novembre con Giselle di Adam, nella versione di Patrice Bart, e poi con Coppélia nella mitica edizione di Roland Petit. Le due direzioni d’orchestra sono affidate a David Garforth.

In gennaio il M° Jesús López-Cobos, raffinato direttore spagnolo, debutta a Roma con l’opera lirica; sarà sul podio del Werther di Massenet, in un allestimento (della Frankfurt Opera) che porta la firma di Willy Decker. Protagonista Francesco Meli, oggi uno dei più importanti tenori internazionali. Accanto a Meli l’astro nascente Veronica Simeoni.

In febbraio Gaetano d’Espinosa dirigerà il Rigoletto di Verdi, un allestimento del Teatro dell’Opera che vede protagonista il baritono George Petean. Accanto a lui Irina Lungu e Ivan Magrì.

La memoria storica del Teatro dell’Opera è affidata a un nuovo-vecchio allestimento: la messa in scena, sui bozzetti originali di Adolf Hohenstein, della prima edizione di Tosca di Giacomo Puccini che debuttò il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi. Sul podio Donato Renzetti, cast delle grandi occasioni con Roberto Frontali, Yonghoon Lee e Oksana Dyka. La Tosca sarà proposta in marzo e quindi ripresa in giugno.

Ancora un nuovo allestimento firmato da Luca Ronconi e diretto da Roberto Abbado per la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti che andrà in scena nel mese di marzo con l’interpretazione di Jessica Pratt, affiancata dal tenore Stefano Secco.

Sarà il M° James Conlon, a dirigere in giugno La dama di picche, uno dei capolavori d’opera di Pëtr Il’ič Čajkovskij. L’allestimento porta la firma eccellente di Peter Stein. In scena Maksim Aksënov, Oksana Dyka, Ludovic Tézier (oggi uno dei più apprezzati baritoni sui palcoscenici di tutto il mondo).

Appartiene al passato prossimo, al 1995, l’opera I Was Looking at the Ceiling then I Saw the Sky (Stavo guardando il soffitto e poi ho visto il cielo) di John Adams, che mette in musica le reazioni di sette giovani, di diversa estrazione sociale ed etnica al terremoto del 1994 a Los Angeles. L’allestimento del Théâtre du Châtelet, è diretto da Alexander Briger e porta la firma del regista Giorgio Barberio Corsetti.

Sarà, infine, un’opera di Kurt Weill, su testo di Bertolt Brecht, a chiudere ad ottobre 2015 la stagione lirica: Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny), un’opera del 1930 che – con L’opera da tre soldi – ha fortemente segnato la musica del Novecento oltre a diventare un simbolo dell’opposizione musicale e politica al nazismo. Alla direzione d’orchestra John Axelrod. Il nuovo allestimento è affidato a Graham Vick, nel cast Willard White, Measha Brueggergosman, Roberto Saccà, Iris Vermillion.

L’illustrazione del cartellone 2014-2014 del Teatro dell’Opera è affidato ai disegni originali di Gianluigi Toccafondo.