A Mezzanotte

Un tempo ormai molto lontano c’erano le notti bianche non per divertimento, supportate da una radiolina a transistor. C’era il mese di agosto….. il mese delle ferie e delle lunghe code ai caselli delle autostrade, le aree di servizio affollate da viaggiatori stanchi e sudaticci.

A tenermi sveglio era un programma Rai bellissimo : Notturno d’Italia ! Una vera meraviglia e ascoltarlo faceva passare la stanchezza ed il sonno, iniziava con l’inno nazionale, l’ascoltavo da un piccolo transistor sul luogo del lavoro e in autovettura, ascoltando il bellissimo Grunding lo stesso in fotografia che ancora custodisco gelosamente dopo averlo smontato dalla mitica 127 FIAT, a quei tempi un mezzo comodo e accogliente. Viaggiavo di notte da Udine a Reggio Calabria, tutto un tiro, mia figlia coricata sul sedile posteriore dormiva tranquilla, così mia moglie, sul sedile affianco, mentre io procedendo a velocità di crociera ( 90-95 kmh) affrontavo quell’interminabile viaggio ascoltando il notturno d’Italia. “ Notturno d’Italia” allora trasmetteva le belle musiche per orchestra, vi ricordate Armando Trovajoli, Fausto Papetti, Riz Ortolani e le canzoni di Mina, Iva Zanicchi con Fiume Amaro e tanti bei pezzi di Giuseppe Verdi, Toscanini, Mascagni. Era della bella musica. Poi come peggio succede in questo paese le cose belle finiscono! Ora viaggiando da qualsiasi emittente privata e non, veniamo bombardati dall’ orrendo! Canzoni senza patos né romanticismo ( non vanno più di moda) senza alcun significato, canzoni senza anima; anzi si ascolta qualcuno che invece di cantare parla ritmicamente come se stesse leggendo una ricetta, per lo più ripetere con ossessione le stesse parole che certamente portano ad innervosire più che a rilassare. Il malessere ha un nome: il rap! Che nasce come fulcro di un movimento culturale più grande l’ “ hip hop “ negli USA consiste essenzialmente nel “parlare” seguendo un certo ritmo, il rap consiste di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze ed allitterazioni. Per poter rappare, a differenza degli altri generi musicali, non è necessario possedere una voce eccellente. Molte canzoni rap assomigliano degli scioglilingua parlati molto velocemente. Canzoni scialbe trasmesse forse per uso commerciale e per riempire e colorare le ore di marrone di ascoltatori distratti. Spengo la radio. Ma dove sono finite le grandi orchestre, Battisti, Pierangelo Bertoli, Frank Sinatra, Paul Anka con la sua My Way e Ogni Volta, Dean Martin, Louis Armstrong, Ray Charles, Mikis Theodorakis Franck Pourcell con la sua Pienso en ti? Tanto per citarne alcuni. Che sia finita davvero un’era o dobbiamo sopportare l’effimera musica marrone che ci viene propinata? Forse sarebbe cosa giusta per salvarci dal rap imperante magari spegnendo semplicemente la radio!

il mitico Grunding