Una grande estate d’arte al MAN di Nuoro

Un’estate, questa del 2014, davvero importante e ricca per il Museo MAN di Nuoro. Dopo la mostra Passo a due dedicata alle avanguardie dell’animazione, che ha messo a confronto un nutrito gruppo di artisti internazionali sia storici che contemporanei, il MAN si prepara ad affrontare la stagione estiva con tre mostre originali, attente ai linguaggi della contemporaneità, tratto identitario del Museo di Nuoro. A partire dalla grande retrospettiva dedicata a Maria Lai, “Ricucire il mondo”, appuntamento tra i più attesi nel panorama artistico nazionale, e definendosi con due progetti innovativi quali “Orizzonte in Italia” di Antonio Rovaldi e “I Giardini di Sardegna, Cipro e Gerusalemme” di Paolo Chiasera, quest’ultimo in collaborazione con il Centro Arti visive “De Vleeshal” di Middelburg. “Ricucire il mondo” è un progetto espositivo dei Musei Civici di Cagliari e del Museo MAN di Nuoro dedicato a Maria Lai (1919-2013), una delle figure femminili più importanti e affascinanti della storia dell’arte italiana della seconda metà del Novecento. L’esposizione, realizzata grazie al contributo della Fondazione Banco di Sardegna, propone un percorso cronologico e tematico strutturato in tre diverse sedi: il Palazzo di Città di Cagliari, il Museo MAN di Nuoro, il paese di Ulassai. Con più di trecento opere provenienti da raccolte sia pubbliche sia private, oltre che dalla collezione della famiglia, Ricucire il mondo è la prima retrospettiva completa dedicata all’artista. Il MAN di Nuoro ospiterà dall’11 luglio al 12. ottobre 2014 la parte della mostra, a cura di Barbara Casavecchia e Lorenzo Giusti, direttore del museo, dedicata alla produzione di Maria Lai successiva ai primi Ottanta, un momento di particolare intensità creativa per l’artista, portato avanti in sintonia con gli sviluppi delle coeve ricerche internazionali di ambito performativo, relazionale e pubblico. Oltre a Legarsi alla montagna, la celebre azione collettiva del 1981, in mostra saranno presentati alcuni tra i principali interventi ambientali realizzati successivamente, da La disfatta dei varani (Camerino, 1983) a Essere è Tessere (Aggius, 2008). La mostra ricostruisce le tappe principali di questo percorso tramite opere, materiali documentari, foto e video, intrecciandole alla ricerca svolta da Lai nell’ambito del teatro e della performance. Un altro elemento nodale del percorso espositivo (che comprende alcune importanti serie di lavori, tra cui Lenzuoli, Libri cuciti e d’artista, Geografie e Telai) è la relazione con il mondo dell’infanzia e della didattica, esplorata da Maria Lai tramite la produzione di fiabe, libri, giochi e laboratori, volti a coinvolgere nella riflessione sul potenziale liberatorio dell’arte “Orizzonte in Italia” è un lavoro di Antonio Rovaldi nato dal viaggio in bicicletta compiuto nel 2011 lungo il perimetro della Penisola italiana. Al Festival Letterario di Gavoi – “L’Isola delle storie” che si svolgerà dal 3 al 6 luglio 2014 – e fino al 31 agosto 2014, il Museo MAN presenterà, negli spazi del Museo Comunale, la serie di 148 fotografie della linea dell’orizzonte realizzate in quella occasione dall’artista, accompagnate da un lavoro sonoro inedito, frutto anch’esso dell’esperienza del viaggio in Italia. La mostra di Gavoi viene a costituirsi come la prima parte di un lavoro in due tappe che vedrà la sua conclusione a Nuoro, negli spazi del museo MAN, nel febbraio del 2015, al termine di un nuovo viaggio realizzato – ancora una volta in bicicletta – lungo il perimetro della Sardegna. Gli spazi vuoti tra un’immagine di orizzonte e quella successiva sono, nel viaggio come nell’installazione fotografica, momenti di vuoto e di sospensione, pause fisiche di un respiro che sembra cogliere la linea sinuosa della costa in un unico sguardo, colmando per un istante la parzialità della nostra visione sul paesaggio. La coscienza precisa della morfologia della costa italiana si fa così immagine astratta e metafisica di un sentimento che sfuma all’orizzonte. Antonio Rovaldi è nato a Parma nel 1975. Attivo tra New York e l’Italia, la sua ricerca si sviluppa attraverso differenti media, come la fotografia, il video, la scultura e il disegno. Vincitore, nel 2006, del premio New York della Columbia University, ha esposto in numerosi musei e gallerie, sia in Italia che all’estero. Tra le sue ultime personali ricordiamo quelle all’Hirshhorn Museum di Washington dc, alla galleria Monitor di Roma e alla galleria The Goma di Madrid. “I Giardini di Sardegna, Cipro e Gerusalemme” è un progetto di Paolo Chiasera e Micaela Deiana che vede coinvolti il museo MAN di Nuoro e il Centro Arti visive “De Vleeshal” di Middelburg (Olanda), e che sarà esposto al MAN dall’11 luglio al 12 ottobre 2014. Il lavoro si pone sulla scia di un percorso intrapreso dall’artista nel 2011 con l’elaborazione del concetto di exhibition painting, un genere pittorico, da lui inventato, caratterizzato dalla creazione di mostre su tela – che possono includere opere di diversi artisti, sia già esistenti, sia commissionate per l’occasione – concepito come spazio di incontro e di discussione fra artisti, curatori e istituzioni. A partire dalle suggestioni suscitate da una visita ai giardini della settecentesca Villa d’Orri (Sarroch – Sardegna) e dalle atmosfere degli affreschi dell’augustea Villa di Livia (Roma), Paolo Chiasera realizza un suggestivo giardino notturno su tela, nel cui spazio, insieme alla curatrice, propone una selezione di opere dalla collezione del MAN. Il percorso creato, con lavori dalla fine dell’Ottocento fino alle ultime acquisizioni, vuole invitare a una diversa lettura, diacronica, del patrimonio culturale. Paolo Chiasera (Bologna, 1978) vive e lavora a Berlino. Dal 2013 porta avanti il progetto II.STILE. Fra le mostre personali in sedi museali si ricordano: Ain’t No Grave Gonna Hold My Body Down, S. M. A. K . Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Gent (2010); Unter Freiem Himmel / Under the Open Sky, MARTa Herfod, Herford (2009); Forget The Heroes, MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma (2008); The Trilogy: Cornelius, MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna (2006). Oltre all’attività di ricerca artistica, ha collaborato come lecturer con diverse istituzioni tra cui il Kunsthochschule di Kassel (2013) e il Transart Institute di Berlino (2011).