Morti alle Cascine, prevenire questa tragedia era possibile?

Questo l’intervento di Cristina Scaletti, capogruppo di Firenze Viva

“Di fronte ad una tragedia come quella di cui abbiamo parlato il primo pensiero è quello di cordoglio e di vicinanza ai familiari delle vittime, Donatella Mugnaini e la piccola Alice. Davanti però ad ogni tragedia che ci coinvolge però le riflessioni necessarie sono due. Da una parte la consapevolezza che la componente legata alla fatalità esiste ed è come tale imprescindibile, imponderabile e imprevedibile e attiene a quella sfera dei perché a cui nessuno può dare risposta lasciando chi si interroga nello sconforto e nel tormento. D’altra parte l’altra riflessione necessaria è una domanda. Chiedersi se era possibile prevenire è un dovere collettivo, civile ed è un obbligo morale verso la cittadinanza. Era dunque possibile prevenire una simile tragedia? È stato fatto tutto il necessario per ritenere il verde pubblico un elemento prioritario delle politiche del comune sia in termini di attenzione sia in termini di capitoli di spesa? Nel caso delle Cascine, visto quanto dichiarato più volte rispetto al volerne fare l’elemento distintivo della scorsa Giunta e dunque in continuità anche di questa, vista la centralità dichiarata in termini di eventi e manifestazioni, compresa l’Estate fiorentina, sono state fatte verifiche supplementari al fine di dedicare il parco a una funzione così particolare e con un flusso previsionale così alto? Qual è l’elemento di rassicurazione percepibile quando si dice che il Parco delle Cascine é sicuro? E per gli altri parchi e gli altri alberi è stato fatto tutto il necessario? Con i 6 euro previsti per ogni albero è davvero possibile fare tutte le cose elencate dall’assessore Alessia Bettini? Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio di Neurobiologia Vegetale di Firenze, dice in un’intervista a un noto quotidiano che occorre smettere di pensare che la manutenzione dei parchi e delle aree verdi sia soltanto una voce di spesa netta, ricordando che Firenze dedica alla cura del verde 80 centesimi al metro quadro dato che però comprensivo anche degli stipendi del personale e le spese per le macchine. Parigi ne dedica 2 e Lugano 7. Siamo poi sicuri che sia corretto pensare alle gare di manutenzione del verde pubblico in termini di massimi ribassi? Esistono inchieste della magistratura dove non entriamo. Certo è che le domande hanno bisogno di risposte”.