Se ne parla poco o quasi niente

SE NE PARLA POCO O QUASI NIENTE di Vincenzo Calafiore Nella terra dei miei avi, la Grecia, c’ero stato quando il suo sistema economico era entrato in crisi, ritrovai per le strade le uniformi nere di Alba Dorata e tanta povera gente in coda per un po’ di vitto. In Italia nel frattempo da destra e da manca tuonavano frasi come “ …. Non faremo la fine della Grecia “ C’ero quando l’orchestra nazionale trasmise il suo ultimo concerto, sullo schermo i maestri che piangevano mentre suonavano. E’ stato uno spettacolo triste e orrendo. La prima mia reazione fu: chi ce l’ha fatto fare ad entrare in Europa? Non stavamo meglio prima? Queste domande ancora mi frullano in testa ancora oggi che della Grecia non se ne parla più, come se fosse stata scaraventata in una specie di oblio collettivo ove perversa il si salvi chi può o meglio a loro che a noi. Non è così che funziona,non può essere così se noi ci riteniamo essere degli umani. Lì c’è un popolo orgoglioso, e una nazione che soffrono le umiliazioni peggiori.Come si fa ad abbandonare la Grecia che è stata e lo è ancora la culla della civiltà? Eppure è così è stata lasciata al suo destino. Che si compi pure per “foraggiare una banda di banchieri corrotti che se la stanno mangiando un po’ alla volta. Mi pare di aver sentito se non ho capito male che il IV° Reichs, la Troika e la Germania siano contenti che la Grecia abbia superato la grave crisi e pare che corra….. corra. Non è la verità. La realtà purtroppo per la Grecia e anche per noi Italici è ben diversa. L’economia greca è in fase recessiva, non è in crescita, l’economia greca è semplicemente crollata. E sul tema, sono concordi molti economisti, che puntano il dito sulla troika europea, colpevole di aver portato al collasso il popolo greco. Sul Daily Telegraph Ambrose Evans-Pritchard definisce le politiche della troika “un fallimento epico che sarà analizzato per anni dagli studiosi” e “un esperimento crudele a cui è stato sottoposto il popolo greco“. E’un crollo economico che l’ha portata quasi alla morte, e stabilizzata in uno stato comatoso. Ecco, questa è la Grecia. Certo, qualcuno potrebbe sostenere il contrario. ( Uno scellerato). Mi fermo qui. Una riflessione però è d’obbligo. Davanti a questi accadimenti e ai drammatici tagli sullo stato sociale, istruzione, ricerca scientifica, sanità, operati su imposizione della Troika UE al governo greco per rimanere nell’Europa e nell’euro, tagli che hanno cancellato l’economia ellenica, fino a ridurla a paese del terzo mondo, forse sarebbe stato meglio per la Grecia il bel paese mediterraneo uscire dall’euro. Alla luce di quanto sopra, detto fra noi italiani, prima di cadere nello stesso errore, sarebbe cosa giusta di valutare attentamente e bene oltre che opportuno che le decisioni sulla nostra economia siano imposte dalla Troika e dalla Germania. (La Troika è un termine di origine russa, che sta ad indicare l’ unione tra Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea e Banca Centrale Europea. Tale concetto, viene analizzato all’interno del libro edito da Castelvecchi “Figli di Troika”di Bruno Amoroso, economista che presiede il Centro Studi Federico Caffè. La sovranità dei popoli, nel corso della storia, è stata limitata da gruppi di potere dominanti. In tal senso si è passati da una società basata su di un capitalismo espansivo e fondista, quindi basato sulla produzione di massa, ad un modello di crescita intensivo e introverso, che trova il proprio perno nel Giappone, l’Europa e gli Usa. In questo modo, sottolinea Amoroso, è nata una triade che ha inginocchiato il resto del mondo, portando alla crisi economica, attraverso il potere della finanza, delle tecnologie e dei sistemi militari.) Ne andrebbe del nostro futuro economico e di quello dei nostri figli, della nostra sovranità ( ormai quasi del tutto perduta), del nostro orgoglio ( lo abbiamo ancora?) Senza dimenticare i nostri fratelli greci ai quali forse dovremmo essere riconoscenti se oggi sappiamo leggere e scrivere, pensare ( Socrate, Aristotole…….. ) Altro che De Bello Gallico! Pensiamoci e bene pure!     grecia1