Expo, Ordine Architetti Milano condivide salto di qualità auspicato da Cantone

Bene l’Unità operativa speciale per Expo istituita dal presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone perché ‘lo coadiuvi nei compiti di controllo e vigilanza sulla correttezza e trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione delle opere’.

Se Cantone però afferma che “sul passato non sono in grado di esprimermi”, possiamo farlo noi in totale serenità.

Abbiamo cercato confronto con EXPO e le società collegate dal 1° aprile 2008 sui temi della trasparenza, del risparmio dei costi, della correttezza delle procedure.

Sono passati mesi e anni di appuntamenti mancati, colloqui negati, lettere senza risposta in cui abbiamo anche cercato di affrontare il tema dell’iter procedurale condotto secondo ormai le tristemente note procedure d’urgenza. Niente.

Prima abbiamo visto pian piano sparire i concorsi di progettazione, ridottisi alla fine al solo concorso per il Padiglione Italia e a quello di idee per le Architetture di servizio.

Poi sono arrivati i nostri suggerimenti sulle procedure d’appalto integrato e complesso, per ridurne le criticità evidenti. Ancora niente.

I nostri modelli procedurali sono arrivati fino alla Camera, ma il muro di gomma dei protagonisti delle cronache di questi tempi li ha fatti rimbalzare nel vuoto.

Ora sentiamo affermare che si stanno riscontrando “opacità”, zone d’ombra e mancanza di chiarezza in appalti e contratti. È evidente che sono mancate, per volontà politica, garanzie di criteri di qualità, trasparenza e concorrenza, e valutazioni tecniche corrette di esigenze progettuali.

L’Ordine condivide appieno l’opinione del magistrato secondo il quale si tratta ora di fare “un salto di qualità” sul fronte della trasparenza, cosa che può “può far recuperare anche da un punto di vista di immagine internazionale”: che si realizzi una buona EXPO è interesse davvero di tutti.