Chiude la Provincia di Cosenza

“Non era facile realizzare obiettivi ed amministrare in un contesto difficile, caratterizzato da una crisi economica e sociale gravissima e da tagli che hanno pesantemente condizionato le nostre scelte e la nostra azione amministrativa. Dal 2011 al 2014, infatti,  la Provincia di Cosenza ha subito un taglio di risorse di 57 milioni 603 mila 951 euro. Nonostante tutto abbiamo raggiunto traguardi importanti, che sono sotto gli occhi di tutti. Nulla di straordinario: abbiamo compiuto solo il nostro dovere. Lo abbiamo fatto con orgoglio e onestà, lavorando costantemente nel rispetto della legalità, della trasparenza e del buon governo. In questa azione ci hanno sostenuto la passione per la nostra terra e la serietà di quanti lavorano in questo ente. A tutti e a ciascuno rivolgo il mio ringraziamento sincero e affettuoso”.

Con queste parole accorate e spesso rotte dalla commozione, sottolineate dall’applauso interminabile dei consiglieri provinciali e del pubblico presente in sala che si è alzato più volte in piedi per manifestargli affetto, stima e apprezzamento, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha aperto l’ultima seduta della consiliatura 2009-2014 del Consiglio Provinciale di Cosenza. Prima di lui era intervenuto, per rivolgere all’Assemblea un breve indirizzo di saluto, anche il presidente del Consiglio Orlandino Greco.

“Quando si conclude un mandato –ha esordito Oliverio- è giusto e doveroso presentare il consuntivo di ciò che si è realizzato in cinque anni di amministrazione e che noi abbiamo raccolto in un volume che presenteremo ai cittadini nel mese di luglio nel corso di una grande manifestazione pubblica”.

“In questi anni difficili –ha proseguito- non abbiamo mai abbassato la guardia o distratto la nostra attenzione dai problemi, ma abbiamo lavorato alacremente per realizzare tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissi, rafforzando innanzitutto il ruolo e la riconoscibilità dell’ente nell’ambito del sistema istituzionale calabrese. Non era e non è facile realizzare tutto ciò, anche perché, a differenza dei comuni che operano in una trincea riconducibile ad un rapporto immediato e più vicino ai cittadini, la Provincia è sempre stata, storicamente, un ente intermedio, distante dai bisogni della gente. Noi, in questi anni, abbiamo rotto questo diaframma, avvicinando sempre più l’ente ai bisogni diretti delle comunità e credo, in parte, che ci siamo riusciti.

La seconda azione qualificante del nostro mandato sono stati gli investimenti. Abbiamo scelto di investire 450 milioni di euro, dando priorità alla scuola. Siamo tra le prime Province del Paese per quanto riguarda la stabilità e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Abbiamo investito nell’edilizia sportiva, nel miglioramento della viabilità e nelle grandi opere. Tutto ciò ci ha consentito di ridurre la spesa dei fitti dell’89%, e di portarla da 8 milioni e 600 mila euro a circa 965 mila euro. Il patrimonio dell’ente si è accresciuto del 62%, passando da una consistenza patrimoniale di 290 milioni di euro ad una di 465 milioni di euro. Quando dieci anni fa ancora nessuno parlava di spending review, andando controcorrente abbiamo scelto di internalizzare i nostri servizi, risparmiando 17 milioni di euro rispetto a quanto questi servizi costavano prima. Abbiamo dotato l’ente di un parco mezzi che è uno dei più attrezzati d’Italia, fornendolo di una struttura che risponde alle esigenze del nostro territorio. Abbiamo investito in energia ed in fonti rinnovabili. Siamo andati oltre la gabbia della competenza investendo in iniziative culturali che, ormai, sono entrate nel calendario culturale del nostro territorio e che sono molto attese dalle nostre comunità. Abbiamo coinvolto scuole, talenti, associazioni. Abbiamo investito nei servizi sociali ed in settori assolutamente estranei ai nostri compiti. Siamo la prima Provincia d’Italia che ha dotato gran parte del suo territorio di defibrillatori. Attraverso una serie di manifestazioni molto partecipate abbiamo voluto dimostrare che è possibile far crescere una cultura della prevenzione anche in Calabria. Abbiamo assunto, spesso inascoltati, iniziative sul rischio idrogeologico presente sul nostro territorio e abbiamo lavorato a 360 gradi per avvicinare l’istituzione al territorio, facendoci spesso carico dei bisogni dei comuni e delle popolazioni”.

“La battaglia che abbiamo portato avanti per il trasferimento delle funzioni dalla Regione alle Province -ha proseguito Oliverio- è stata e rimane una battaglia giusta. Io ho creduto molto in essa, ma mille ostacoli sono stati frapposti nel trasferimento delle risorse dovute dalla Regione, tant’è che, ad oggi, accreditiamo 30 milioni di euro che non ci sono state e non ci vengono trasferiti. Malgrado questo, continuo a difendere questa battaglia per rendere più snella e più efficiente la Regione.

Per fortuna le Province non sono state abolite. Sono stati aboliti gli organi democraticamente eletti e questo è un grave errore. Il prossimo Consiglio Provinciale sarà eletto da sindaci e consiglieri comunali e i prossimi sedici consiglieri eletti difenderanno prevalentemente i territori a loro vicini, rischiando di dar vita ad un’Assemblea che sarà il portato dei peggiori localismi.

Continueremo a portare avanti la nostra battaglia per il decentramento per far sì che questa Regione, pachidermica ed onnivora, si liberi definitivamente da lacci e bardature e svolga fino in fondo il ruolo per cui è nata”.

“Chiudiamo questa bella esperienza –ha concluso Oliverio tra le lacrime e gli applausi del pubblico in piedi- con la consapevolezza che la Provincia continuerà ad esserci. Questo Consiglio è stato una palestra di dialogo e di democrazia, in cui non ha mai prevalso la politica del trasformismo e del mercimonio. Io ne sono orgoglioso. Andatene orgogliosi anche voi! Abbiamo svolto il nostro dovere con grande passione ed onestà, sempre nell’interesse dei cittadini e dei nostri territori. Viva la Provincia di Cosenza”.

All’intervento del Presidente della Provincia sono seguiti gli interventi dei consiglieri provinciali Russo, Ranù, Clausi, Rapani, Melfi, Rosa, Lopez, Grisolia, Bartolomeo e Corigliano che hanno riconosciuto e sottolineato l’importanza del ruolo svolto in questi anni dalla Provincia di Cosenza.