Città di Castello, bidello palpeggia il seno e le parti intime di una dodicenne

L’uomo che lavora in una scuola media del centro umbro è stato rinviato a giudizio dal Gup Alberto Avenoso. L’accusa è di violenza sessuale. L’episodio risale al maggio 2011, un sabato mattina, prima che la studentessa potesse rientrare in aula. “Mia figlia ha confidato alla madre di aver subito molestie da parte del collaboratore scolastico – ha spiegato il padre della giovane – . Dopo essere uscita dal bagno, mentre si avviava verso la classe, è stata fermata lungo il corridoio dall’uomo. L’ha presa per un braccio e l’ha spostata in un angolo, impedendole di andare via. Mentre la palpeggiava le diceva se anche i suoi amici facevano così e se tutto questo le piaceva”.  “In aula ha sentito il bisogno di confidarsi con la compagna di banco. Non ho mai visto il bidello ma so che è sua abitudine avere un atteggiamento esuberante con adulti e ragazzi”.

L’imputato, che respinge ogni accusa, è difeso dall’avvocato Eugenio Zaganelli. “Contro il mio cliente non è mai stato adottato alcun provvedimento disciplinare – dichiara ai media il legale -. Ha cambiato scuola ma ogni tanto avviene per prassi”. La parte civile è rappresentata in aula dal legale Marco Piazzai.