Vino e olio di Carmignano, saperi e sapori per l’Italia e la Cina

Si è svolto stamani presso la Tenuta di Capezzana a Carmignano l’evento VINO E OLIO DI CARMIGNANO – Saperi e sapori per l’Italia e la Cina, organizzato dal PIN e dalla Regione Toscana – Progetto Prato in collaborazione con il Comune di Carmignano, il CEDIC e la Tenuta di Capezzana.

L’evento ha tracciato un momento di avvicinamento tra le due culture a partire da prodotti molto apprezzati dal mercato cinese come il vino e l’olio toscano al fine di creare un ponte basato sul gusto e sulla condivisione di sapori.

È stata l’occasione per presentare le attività della Regione a favore dello scambio culturale e la creazione di relazioni e reti capaci di incentivare gli scambi. Infatti sono stati presentati i risultati del progetto di mobilità transnazionale “Horizon: nuovi orizzonti per lo sviluppo delle imprese”, finanziato dalla Regione Toscana Regione Toscana con le risorse del FSE, P.O.R. Toscana Obiettivo 2 – Competitività regionale e occupazione 2007-2013 – Asse V Transnazionalità – interregionalità e realizzato dal PIN, che ha previsto una visita studio in Cina di una settimana per 19 imprenditori dell’area pratese. Inoltre la Regione, attraverso il Progetto Prato, è attiva sul territorio sul tema della cooperazione ed integrazione tra Italia e Cina, in particolare attraverso interventi sulla comunità cinese locale.

L’evento ha avuto inizio alle ore 10.00. Dopo i saluti iniziali, tenuti da Maurizio Fioravanti, Presidente del PIN, Lamberto Gestri, Presidente della Provincia, Yang Han, Vice Console a Firenze della R.P.C.e Maria Laura Simonetti, Prefetto di Prato, è cominciata la parte seminariale che ha avuto la finalità di inquadrare il processo culturale ed economico in atto.

Gli interventi sono stati in ordine: “Il profilo del consumatore cinese” di Simone Guercini, Professore dell’Università degli Studi di Firenze; “La storia e la qualità dell’olio e del vino di Carmignano” di Realmo Cavalieri, Direttore del Consorzio della D.O.C.G. di Carmignano; “Una suggestione tra la tradizione toscana e la cultura cinese” di Qing Li, Jean Paul Carradori, Art project manager; “La cultura toscana attraverso i suoi prodotti tipici” di Giovanni Belletti, Professore Università degli Studi di Firenze; “Le opportunità di crescita professionale degli imprenditori attraverso le azioni di mobilità transnazionale” di Sabina Stefani Responsabile P.O. Formazione e Mobilità transnazionale della Regione Toscana; “Riflessioni sulla Cina: l’esperienza del progetto HORIZON” di Luca Giusti, Presidente C.C.I.A.A. di Prato.

L’intervento conclusivo è stato tenuto da Vinigio Biagi, Referente del Progetto Prato per la Regione Toscana. Ha moderato Doriano Cirri, Sindaco di Carmignano.

Il gusto ha svolto la sua funzione di protagonista nel buffet conclusivo, dove piatti toscani e cinesi sono stati abbinati all’olio e al vino di Carmignano.

Dichiarazioni ed interventi

Maurizio Fioravanti, Presidente PIN Scrl

Il PIN promuove da diversi anni attività e progetti rivolti alla Cina e alla comunità cinese di Prato. Progetti di formazione come il Master CEDIC o le missioni studio di imprenditori in quel paese; progetti di ricerca come i convegni con Monash University e Wenzhou University sulla diaspora cinese e l’imprenditorialità cinese; progetti in ambito socio-economico come i vari interventi del Progetto Prato per l’emersione e l’inclusione delle comunità straniere sul territorio. Un volume consistente di azioni per un impegno forte al fine di favorire la collaborazione e le relazioni con la Cina e la sua comunità locale. In questa prospettiva, le eccellenze in ambito agro-alimentare che il nostro territorio esprime possono essere un veicolo formidabile di sviluppo di attività, relazioni, business, e anche in questi settori il PIN mette a disposizione le competenze dell’Università al servizio del territorio.

Maria Laura Simonetti, Prefetto di Prato

Questo evento è un passo importante verso l’integrazione tra due popoli e due culture che convivono ormai da decenni in provincia di Prato – perché la storia dei nostri prodotti agricoli, in particolare il pane, l’olio ed il vino, sono in Toscana e a Carmignano, l’espressione della terra e del paesaggio che contamineranno sempre di più, ne sono certa, l’elevata spiritualità di un popolo, quello cinese, anch’esso indissolubilmente legato alle antiche tradizioni.

Luca Giusti, Presidente C.C.I.A.A. di Prato

Il mercato cinese rappresenta una grande opportunità per le nostre aziende, che offrono prodotti di qualità. Una qualità che il consumatore cinese abbiente è sempre più disponibile a valorizzare, perché il marchio “made in Italy” e la nostra capacità di personalizzazione sono due fattori che esercitano un forte appeal su quel mercato. E’ vero che le dimensioni delle nostre imprese possono essere di ostacolo all’approccio a un mercato come quello cinese, ma potrebbe essere un fattore superabile se riuscissimo a lavorare sulla costruzione di una rete di contatti che ci permettesse di accedere a quei mercati. Nel corso della nostra missione in Cina abbiamo avuto l’opportunità di incontrare soggetti interessanti per aprirci la via dell’export, ma abbiamo anche capito il grande valore che viene dato alle relazioni. Per mettere in campo una strategia vincente dobbiamo imparare a conoscere meglio la cultura cinese e a relazionarci con i loro imprenditori, perché solo da buone relazioni scaturiscono buoni affari.

Filippo Contini Bonaccossi, Tenuta di Capezzana

Credo che il vino, come la cucina possono essere motivo d’incontro tra due delle civiltà più antiche del mondo, che mai come in questo momento convivono, si intrecciano, si integrano e si sviluppano. Oggi grazie alla globalizzazione è possibile esportare l’italianità, intesa come il bel vivere nel bel paese, all’estero anche a mezzo di un buon bicchiere di Vino.

Il vino è per questo anche cultura, stile di vita, oserei dire civiltà. Leonardo da Vinci, che passò l’infanzia qui a Carmignano dalla nonna Toja disse: “la felicità dei popoli è commisurabile con la bontà dei vini che ivi si producono”. Il vino inteso anche come momento sociale, d’incontro e di apertura dei cuori all’amicizia, si sa in vino veritas, è più facile aprirsi.

Il nettare che arriva nel calice, per rallegrarci la vita, è il frutto di millenni di esperienza e di amore di chi lo produce.

Carmignano è stato per millenni il vino di riferimento della Toscana, il vino del Gran Duca, il vino con cui si paragonavano gli altri vini, notoriamente il più caro. Questo perché per il suo microclima, i suoi terreni argillosi e sassosissimi, per citare “Bacco in Toscana”, si produce un vino elegante suadente, intenso e piacevole anche da giovane, ma con possibilità infinite d’invecchiamento.

Simone Guercini, Professore dell’Università degli Studi di Firenze

Il peso crescente della Cina nell’economia mondiale si accompagna ad un cambiamento della sua posizione negli scambi internazionali. Lo studio del profilo del consumatore cinese offre una prospettiva privilegiata per immaginare il cambiamento e le possibilità per i nostri operatori. Nel paese asiatico, accanto ad una “upper class”, si è formata una grande classe media che nei prossimi anni passerà da consumi di livello medio-basso a consumi di livello medio-alto. Il cambiamento generazionale e l’impiego diffuso di internet ed un approccio particolare ai social media darà al mercato caratteristiche specifiche. Questo vale anche per il mercato del vino, nel quale la Cina ha visto una crescita importante e nel quale l’evoluzione del profilo del consumatore offre possibilità ai nostri produttori ed alle attività connesse, come turismo e gastronomia.

Qing Li e Jean Paul Carradori, Art project manager

“In vino veritas” è il titolo che abbiamo dato all’intervento di oggi, dopo la prima parte storico-culturale si è svolta una performativa con la visione di un clip realizzato per l’occasione. Una suggestione visiva che ha combinato il proverbio latino e una pièces teatrale tratta dal repertorio tradizionale Dell’Opera di Pechino con il paesaggio tipicamente toscano della tenuta di Capezzana.

Giovanni Belletti, Professore Università degli Studi di Firenze

I prodotti agroalimentari tipici sono una delle più significative espressioni della cultura materiale dei territori rurali. Il prodotto tipico – che spesso è identificato dal nome della zona geografica in cui è realizzato – presenta attributi di qualità unici, che gli derivano dalle particolarità del processo di produzione. Infatti il legame del prodotto tipico al territorio è multidimensionale e caratterizzato dalla specificità delle risorse locali utilizzate, tanto naturali (clima, suoli, razze e varietà, ecc.) che umane (conoscenze e competenze trasmesse all’interno del sistema locale), e dalla storia e le tradizioni legate alla popolazione locale.

Il prodotto tipico è dunque veicolo di conoscenza della cultura locale. Mediante la sua valorizzazione è possibile remunerare e preservare le risorse locali ad esso connesse, garantendone la sostenibilità.   La identificazione del prodotto tipico attraverso un nome geografico e la capacità di fornire idonee garanzie ai consumatori sono elementi essenziali di questa strategia

Sabina Stefani, Responsabile P.O. Formazione e Mobilità transnazionale Regione Toscana

Nella programmazione del Fondo Sociale Europeo 2007/2013 la Regione Toscana ha dedicato uno specifico Asse ad azioni transnazionali e interregionali per favorire la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio di buone pratiche. La cooperazione transnazionale è un terreno prioritario di lavoro non soltanto perché i cittadini possano esercitare i loro diritti di cittadinanza a livello europeo e siano capaci di studiare e lavorare nel contesto internazionale, ma anche perché è necessario sostenere ed accompagnare i processi di internazionalizzazione dell’economia toscana con politiche di sviluppo del capitale umano che pongano le imprese in condizione di operare sul mercato internazionale.