Motta Visconti, Carlo Lissi ha sterminato la famiglia per liberarsi dai vincoli. Amava una collega

Ha distrutto tutto il suo mondo a colpi di coltello commettendo una strage nella sua villetta di via Ungaretti 20 a Motta Visconti. Messo di fronte alle incongruenze del suo racconto, il marito e padre pluriomicida ha confessato.

I Carabinieri della Compagnia di Abbiate Grasso gli hanno contestato la presenza nella sua vita di un’altra donna e lo hanno fatto crollare. Il trentenne avrebbe confessato l’amore per una collega di lavoro, che però non era corrisposto. Carlo Lissi avrebbe fatto delle avancese, anche esplicite, alla donna che non aveva dimostrato alcun interesse. La collega ha confermato tutto agli investigatori. Secondo il generale Maurizio Stefanizzi, comandante provinciale dei Carabinieri, “quel che si può pensare è che nella sua testa con questi omicidi e questa messinscena si potesse liberare dai vincoli familiari con la moglie e con figli e avrebbe potuto ritornare a essere solo e dedicare la sua vita ad altre persone. Questa forse è stata la sua visione delle cose”.

Intorno alle 23 di sabato 14, Lissi e la moglie erano in salotto a guardare la tv e dopo aver avuto un momento di intimità l’uomo, in mutande, è andato in cucina e ha afferrato un coltellaccio dal tagliere. È tornato dalla moglie ancora seduta e intenta a vedere la televisione e l’ha colpita al collo, alla schiena e all’addome. Cristina Omes si è messa a urlare, gli ha gridato: “Perché?” e lui senza rispondere le ha sferrato un pugno in faccia facendola crollare sul pavimento dove è poi morta dissanguata. A quel punto Lissi è salito al primo piano della villetta, è entrato nella stanza di sua figlia Giulia di 5 anni e mezzo e l’ha accoltellata alla gola mentre dormiva uccidendola. Poi, si è diretto nella sua camera da letto dove sul letto matrimoniale stava riposando il piccolo Gabriele di meno di due anni uccidendolo.

Dopo la strage, Lissi è sceso nella cantina-garage, si è fatto una doccia, si è vestito ed è andato a vedere la partita dell’Italia con un amico in un pub di via Borgognani. Nessuno avrebbe notato qualcosa di anomalo nel suo comportamento. Da parte sua “nessun comportamento particolare”. L’uomo si è emozionato “ai gol della nazionale”. Alle 2.15 è tornato a casa e ha chiamato il 112 dicendo di avere trovato moglie e figli uccisi.

L’uomo ha rivelato di aver gettato il coltellaccio da cucina, che ha utilizzato per colpire i familiari,  in un tombino di Motta Visconti. I Carabinieri l’hanno recuperato.