Cantisani su accorpamento Soprintendenze Mibac

La segretaria regionale di Italia dei Valori Maria Luisa Cantisani in merito all’accorpamento delle diverse Soprintendenze all’interno delle singole regioni e la riduzione del numero delle Direzioni Generali del MiBAC sottolinea che Italia dei Valori ha idee diverse. 

“Pensiamo – dichiara Cantisani – che l’unico modo di ottenere l’obiettivo di un autentico rilancio del comparto culturale italiano passi da una vera e propria riforma del Ministero, cioè da un cambiamento strutturale del funzionamento interno dello stesso, e non da pure e semplici manovre di spending review che nulla intaccano dei problemi reali che hanno reso critica la situazione del nostro patrimonio culturale ed archeologico. Noi pensiamo che alle attuali Soprintendenze debbano rimanere le competenze fondamentali della tutela e della conservazione e restauro dei Beni, ma che le sempre più complesse e delicate funzioni di controllo, ispezione, gestione e valorizzazione locale del patrimonio debbano essere svolte da figure diverse e “terze” rispetto alle precedenti, qualificate a ciò dalla formazione tecnico-giuridico-legislativa assicurata dall’attuale corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, attraverso l’istituzione di un Ispettorato dei Beni Culturali. 

Desideriamo con ciò facilitare anche l’ingresso dei giovani laureati nel mondo delle attività legate alla cultura e alla salvaguardia del patrimonio artistico ed archeologico, e favorire al tempo stesso il potenziamento delle strutture e del personale periferico adibito alla valutazione del rischio e agli specifici interventi territoriali”. 

Nell’evidenziare che “la percentuale del Pil spesa per la cultura in Italia è stata nel 2011 dello 0,6% a fronte di cifre più che doppie negli altri Paesi europei, il disinvestimento complessivo in attività culturali nel decennio preso in considerazione è stato del 33,3% (più del doppio della Grecia), la spesa in consumi culturali delle famiglie italiane si è ridotta al 7,2% a fronte dell’8,9% della media europea, mentre la partecipazione dei cittadini alle attività culturali è stata di un misero 8%”, Cantisani conclude “Con lo “Sblocca-Beniculturali” noi di Italia dei Valori desideriamo dare il nostro contributo alla salvaguardia e al rilancio di uno dei settori più vitali per l’economia e per l’immagine dell’Italia, in direzione di un “Patto per la Cultura” verso cui vorremmo veder convergere le forze del centrosinistra”.