Lavoratori call-center banco di prova per le istituzioni

“Call-center, da qui dovrà partire la nuova rivoluzione. Il grido d’allarme lanciato dalle migliaia di lavoratori scesi oggi in piazza a Roma ci mette di fronte a un’amara realtà: il posto di lavoro non si baratta. Il capo del governo Matteo Renzi e tutte le istituzioni responsabili non possono voltare la testa da un’altra parte”. Lo afferma il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, a commento della imponente manifestazione dei lavoratori dei call-center, svoltasi oggi a Roma. “Ormai gran parte della forza lavoro giovanile e non, è legata, è stata legata o sarà prima o poi legata a contratti di tal genere che non fanno che accrescere la precarizzazione dei lavoratori e il senso di insicurezza in tutta la società. Sono circa 90 mila gli operatori del settore – precisa Maritato – un vero esercito le cui esigenze non possono essere sottovalutate. Se il governo del cosiddetto ‘fare’ vuole imprimere una svolta alla sua azione ecco, è arrivato il momento. Si dedichi a formulare regole certe per i posti di lavoro in pericolo, regolamenti un comparto lasciato troppo colpevolmente ai margini del mondo produttivo, si mettano in atto misure concrete e adeguate per le opportune tutele. La crisi del settore, come la crisi più generale dell’economia, non sia una giustificazione per prendere le distanze da un universo in fibrillazione. ‘Cambiare verso’, presidente Renzi – invoca Maritato – significa anche mettere in sicurezza lavoratori e famiglie e abbattere il senso di destabilizzazione alimentato dalla situazione attuale”.