Elezioni Europee e amministrative, tutti chiedono d’imbarcarsi sulla nave del vincitore

Matteo RenziStiamo assistendo ai vari commenti di esponenti politici della provincia di Crotone a proposito del risultato elettorale che ha sorpreso tutti, anche i sondaggisti, per l’eccezionale crescita del Pd sotto l’egida del presidente del Consiglio Matteo Renzi, La sede del Pd crotonese mai affollata come in questi giorni. Un continuo entrare e uscire di persone. Non soltanto gli addetti ai lavori che in maniera discontinua fanno qualche apparizione anche in tempi non sospetti, ma persone mai visti in precedenza. Crotone non è una Città metropolitana e come tale si conosce il pensiero politico di quasi tutta la popolazione, specie di quella imprenditoriale. Fa un certo effetto notare alcuni imprenditori che in precedenza hanno sostenuto altri partiti diversi dal Pd fare il tifo per Matteo Renzi, se si parla a livello nazionale, o congratularsi con i dirigenti provinciali se si parla del risultato delle elezioni locali. Il territorio della provincia di Crotone è stato conquistato all’unanimità dal Pd. Un simile evento mi ricorda le elezioni politiche del 1976 quando ci fu la grande avanzata del partito comunista di Berliguer che ottenne il 34/% dei voti. Tutti allora si dichiaravano comunisti. Poi venne il ventennio del craxsismo che mise in piede la logica: “i voti si pesano, non si contano”. La famosa regola dell’ago della bilancia che si metteva in atto ai tempi del pentapartito, e tutti a riconoscersi socialisti. Il potere di Craxi duro meno di vent’anni, dal 1976 al 1990, ad interromperlo l’evento tangentopoli. Quattro anni di transizione in cui si gettarono le basi per una nuova legge elettorale e poi, 1994, discesa in campo dell’unto del Signore, Silvio Berlusconi. Vent’anni di berlusconismo che ha “affascinato” la gran parte degli elettori italiani con proclami mai messi in atto a proposito delle riforme, della diminuzione della disoccupazione e, quantunque si dica di no da esponenti del centrodestra, la mancata riduzione delle tasse. È finito anche il ventennio berlusconiano ed è iniziato quello che, invece, dovrebbe essere trentennio o il quarantennio renziano. Non è una battuta, il trentennio o il quarantennio, è un’affermazione che al momento ci sta tutta. In questi giorni milioni di lavoratori hanno trovato in busta paga gli ottanta euro annunciati da Matteo Renzi come primo provvedimento da presidente del Consiglio. Con quest’ultima tornata elettorale si sarebbe dovuto votare per eleggere il presidente e rinnovare i consigli provinciali, non si è fatto perché sono stati eliminati gli inutili Enti intermedi. Evitiamo di fare il lungo elenco di ciò che ha fatto Renzi nei primi mesi come Presidente del Consiglio insieme ai partiti che lo stanno sostenendo. La nave italiana del cambiamento ha sciolto gli ormeggi ed ha iniziato la lunga navigazione nel difficile mare delle riforme che, stando a quello che dice il Presidente del Consiglio, comprendono legge elettorale, riforma della pubblica amministrazione, eliminazione degli sprechi nei vari Enti pubblici, diminuzione della disoccupazione, miglioramento dei salari e delle pensioni. Durante la navigazione il mare non sarà sempre calmo, molte mareggiate s’incontreranno e si dovranno gestire bene per evitare d’interrompere la navigazione. Al momento il comandante e tutto l’equipaggio hanno dimostrato di sapere ben governare la nave anche nelle intemperie. La conferma che Matteo Renzi è un ottimo comandante arriva dalla fiducia che la stragrande maggioranza degli italiani ha riposto in lui. Elettori che si sono recati all’urna e quelli che la stanno manifestando dopo il voto. Sono scomparsi a livello locale i grandi intenditori della politica con, in tasca, la soluzione d’ogni problema, la disoccupazione innanzi tutto. Ogni imprenditore sapeva in quale settore si doveva investire per risollevare Crotone dal degrado. Ma nulla si faceva perché le cose cambiassero. Ferrovia, Porto, Aeroporto, strada statale 106, veri tabù che stanno penalizzando la provincia. Adesso tutti hanno fiducia nel Pd e nei suoi governanti, locali e nazionali con riferimento al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.