Messina, pago chi non paga

Martedì 27 maggio 2014 alle 10 presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca sarà resa pubblica la prima lista di commercianti, imprenditori e liberi professionisti aderenti alla campagna “Pago chi non paga”.

Come è noto la campagna di consumo critico di Addiopizzo, nata a Palermo nel 2006 dove oggi conta su più di 800 attività commerciali, successivamente diffusa anche a Catania a partire dal 2010, oggi è presente anche a Messina.

In questi anni Magistratura e Forze dell’Ordine sono state impegnate, ottenendo numerosi successi investigativi, nella repressione delle organizzazioni mafiose in particolare nella lotta al pizzo. Numerosi sono stati anche i moniti del Procuratore della Repubblica Lo Forte e più di recente, nel suo insediamento, del Questore Cucchiara, rispetto alla portata ed al radicamento delle pratiche estorsive, pizzo e usura.

Per la prima volta nella nostra città, oggi nonostante una comune sottovalutazione del fenomeno, un gruppo seppur iniziale di commercianti si espone dichiarando pubblicamente di non pagare il pizzo.

A questi commercianti, imprenditori e liberi professionisti il 27 maggio sarà consegnata la vetrofania del consumo critico alla presenza delle Autorità civili e militari.

Ringraziamo la Commissione di Garanzia composta da: Don Terenzio Pastore, Enrico Interdonato e Enrico Pistorino (Addiopizzo Messina), Tano Grasso e Pippo Scandurra (FAI), Clelia Fiore e Pasquale Casale (ASAM), Enzo Caccamo (Dipartimento Legalità CGIL), Angela Sturiale (Progetto Policoro Arcidiocesi di   Messina), Domenico Carzo (docente universitario), Piero Campagna e Gianluca Manca (familiari di vittime di mafia), Salvatore Zanghì (Squadra Mobile a riposo), Nuccio Anselmo (giornalista esperto di mafia) per il prezioso lavoro svolto in questi mesi.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e ad aderire alla campagna in qualità di consumatori (ad oggi le adesioni sono più di mille) che si impegnano ad acquistare presso gli esercizi commerciali aderenti dimostrando così vicinanza e sostegno nei confronti di chi denuncia il pizzo.