Biblioteca Bertoliana, torna a Vicenza il codice Phillipps 8164

Dopo 400 anni ritorna a Vicenza il codice Phillipps 8164 delle Lettere storiche di Luigi Da Porto. Il merito è da attribuire, prima di ogni altro, all’imprenditore berico Luciano Giacomelli, che lo ha donato alla Biblioteca Bertoliana dopo averlo acquistato in Gran Bretagna da Cecil Clough, il più grande studioso dello scrittore vicentino vissuto nel Cinquecento, noto soprattutto per essere stato il creatore della vicenda di Giulietta e Romeo.

Oggi a Palazzo Cordellina si è tenuta la cerimonia pubblica di consegna dello straordinario documento alla presenza del donatore Luciano Giacomelli, del vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci e del presidente dell’Istituzione Bertoliana Giuseppe Pupillo. La prestigiosa figura dell’ambasciatore Sergio Romano ha proposto unalectio su Luigi da Porto, preceduta dagli interventi di Giovanni Pellizzari, Laura Sbicego e Giorgio Lotto, e da un intermezzo musicale al pianoforte proposto dal conservatorio di musica Pedrollo. A condurre le fila dell’incontro è stato Antonio Di Lorenzo, capo redattore de “Il giornale di Vicenza”, che ebbe occasione di intervistare il professore Clough.

“Da amministratore pubblico – ha detto Bulgarini d’Elci – mi rendo conto ad ogni occasione quanto sia importante non trascurare la storia e il patrimonio storico per l’utilità che ha conoscere il nostro territorio e le sue trasformazioni, in modo da fare poi scelte giuste. E la strada per valorizzare questo patrimonio, in tempi così magri per le casse pubbliche, passa anche per avveduti accordi pubblico-privato, in cui alla funzione di governo svolta dall’amministrazione pubblica si affianca la lungimiranza del privato. Certo, si auspicano numerosi altri privati come Giacomelli, cittadini dalla generosa disponibilità, dedizione e desiderio di contribuire alla cultura del nostro territorio, rinunciando ad una parte delle proprie risorse per farne dono alla collettività affinchè ne tragga beneficio”.

“È una delle più importanti donazione che riceve la Bertoliana negli ultimi anni – ha aggiunto Pupillo, sottolineando tra l’altro la limitatezza degli spazi a disposizione per accogliere le numerose donazioni, nonostante la Bertoliana sia una delle biblioteche storiche più importanti d’Italia -, che chiude nella sua sede più appropriata il lungo viaggio che ha fatto il codice, voluto quando ancora esisteva il manoscritto originale, fatto copiare da Francesco Caldogno e che poi ha avuto tutta una serie di proprietari fino ad arrivare al professor Clough, il più grande storico di Da Porto. Grazie a Giacomelli, infine, è stato acquistato: non per sé, ma per donarlo alla città, tant’è che a breve verrà esposto in una teca dedicata”.

“L’idea arriva dall’amico professor Giovanni Pellizzari – ha spiegato Giacomelli -, il quale desiderava la pubblicazione delle lettere di Luigi Da Porto. Grazie alla sua conoscenza del professor Clough, lo abbiamo quindi contattato e con lui sottoscritto un accordo che prevedeva la donazione del manoscritto alla Biblioteca Bertoliana, di cui era un assiduo frequentatore negli anni ’60, in quanto punto di riferimento per le sue ricerche”.

Dopo la consegna del manoscritto da parte di Giacomelli, il vicesindaco ha consegnato al professor Pellizzari, che se ne farà latore nel Regno Unito, un attestato di benemerenza al professor Cecil Clough “ambasciatore di Vicentinità nel mondo culturale anglosassone, appassionato studioso, saggista e narratore della nostra storia all’alba del Rinascimento”.

“Nei confronti di una figura così importante – ha inoltre annunciato Bulgarini d’Elci – per la nostra comunità ritengo che possiamo fare di più, proponendo al consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria al professor Clough.”

Le Lettere storiche di Luigi Da Porto sono la più dettagliata ed accurata narrazione delle vicende della guerra della Lega di Cambrai.

Il Da Porto, capitano di cavalleria leggera veneziana, fu spettatore e protagonista delle travagliate vicende che sconvolsero Vicenza e la Repubblica Veneta tra il 1509 e il 1513 in seguito all’accordo stipulato tra papato, Francia, Spagna e impero asburgico. Raccontò questi eventi nelle sue lettere descrivendo i fatti storici e militari, i protagonisti, nonché appuntando osservazioni sociologiche e morali. Tra il 1523 e il 1525 l’autore vicentino le rielaborò con intenti d’arte secondo il canone del genere epistolare e adottando la lingua fiorentina sulla scia della lezione di Bembo.

Il manoscritto originale delle Lettere storiche andò perduto probabilmente nel 1609. Durante l’ottantina di anni in cui l’originale fu reperibile, furono tratte da esso quattro copie manoscritte, tra le quali il codice Phillipps 8164, oggetto della donazione di Luciano Giacomelli alla Bertoliana. Il codice, cartaceo, copiato nei primi anni del Seicento da un segretario di Francesco Caldogno di Vicenza, ebbe diversi proprietari: tra Otto e Novecento fu di proprietà del cadorino Tommaso De Luca, poi del collezionista Richard Heber, poi passò nelle mani di sir Thomas Phillipps, successivamente in quelle di H.P. Kraus e nel 1986 venne acquistato dal professore Clough. Lo studioso inglese, in occasione della recente pubblicazione dell’edizione critica delle Lettere storiche curata da Giovanni Pellizzari per i tipi di Angelo Colla (2014), ha ceduto il Codice Phillipps a Giacomelli, finanziatore del progetto editoriale. Ora, grazie alla liberalità del signor Giacomelli, il Codice Phillipps sarà godibile dalla collettività intera.