Tempio Pausania, svolta nella strage degli Azzena sentito per ore un artigiano del luogo

Gli investigatori hanno interrogato anche altre persone, ma la loro attenzione si è concentrata in particolare su una sola. Si tratta di un amico della famiglia Azzena, sentito per tutta la notte in caserma. Al momento però i militari escludono che ci siano a breve provvedimenti di fermo per il triplice omicidio. La persona finita nel mirino degli inquirenti è un artigiano del posto. Le sue dichiarazioni sul delitto non avrebbero convinto gli inquirenti, che avrebbero rilevato discrepanze nella sua testimonianza.

Gli investigatori hanno anche sequestrato le immagini riprese dalle telecamere del bar vicino alla casa e al negozio degli Azzena, sterminati sabato pomeriggio. I corpi di Giovanni Maria, 50 anni, della moglie Giulia Zanzani, 48 anni, e del piccolo Pietro, 12 anni, saranno sottoposti all’autopsia. Gli esami saranno eseguiti nell’Istituto di patologia forense di Sassari dal medico legale Salvatore Lorenzoni e si protrarranno per l’intera giornata.

Grazie ai video sono state individuate alcune persone che potrebbero essere coinvolte. Si tratterebbe di tre uomini ben vestiti. Mentre uno di loro è rimasto sulla strada, gli altri due sono entrati nell’abitazione della famiglia Azzena dove marito e moglie sono stati prima picchiati e poi uccisi. Sul bambino non ci sarebbero invece segni di ecchimosi ma solo di strangolamento. Le immagini mostrano un uomo uscire da casa ed entrare nel negozio, presumibilmente con le chiavi prese al proprietario, e poi tornare indietro con una busta, forse del materiale o documenti.