Il pennello matematico per Mantegna

È possibile riportare in vita i cicli affrescati da Andrea Mantegna nella Cappella Ovetari andati distrutti nel bombardamento dell’11 marzo 1944? Quel B24, mancando il bersaglio del Comando tedesco a Palazzo Mantua – Benavides, sbriciolò in 52.000 pezzi le “Storie di San Giacomo” e le “Storie di San Cristoforo” del Mantegna, la volta a crociera del Vivarini e del D’Alemagna oltre alle vele dell’ abside dipinte da Mantegna, Bono da Ferrara e Ansuino da Forli. Nel 2006 una parte dei frammenti salvati dal bombardamento è stata recuperata grazie al restauro, ma il risultato finale resta comunque molto lacunoso e tornare ad avere una visione completa dell’opera sembra impossibile.

Attraverso la matematica è possibile ricomporre e parti mancanti attuando una “riedificazione al computer”? L’utilizzo del metodo matematico è dunque finalizzato alla risoluzione di una questione estremamente pratica e reale, finora considerata irrisolvibile: il restauro di un oggetto d’arte ritenuto perso. La tecnica per la reintegrazione delle immagini è stata sviluppata da Vicent Caselles dell’Università di Barcellona che perfezionò l’utilizzo del metodo matematico per il restauro delle opere d’arte.

Domani, martedì 13 maggio, alle 16.00 nell’aula 1A/150 in via Trieste 63 a Padova, Massimo Fornasier della Technische Universität München terrà una conferenza dal titolo “From Mantegna’s frescoes to variational methods for the inpainting of images” organizzata dal Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova all’interno del ciclo di incontri Colloquia Mathematica.