Da Riccione la stagione delle tipicità reggine

Golosaria è una rassegna di cultura e gusto promossa da Club di Papillon. Un evento in cui si accendono i riflettori sui migliori produttori artigianali d’Italia, selezionati dal libro “Il Golosario” di Paolo Massobrio. La Provincia di Reggio Calabria punta, stavolta, alla riviera romagnola per  mettere in mostra le eccellenze gastronomiche di cui è ricca. “E’ una rassegna itinerante – spiega l’Assessore Rao – che vuole dimostrare come il gusto possa animare un territorio, coniugando la scoperta di sapori e la ricerca di saperi enogastronomici, in chiave d’intrattenimento e tempo libero”. “La scelta di aderire a Golosaria Riccione, da sabato 31 maggio a lunedì 2 giugno, è stata immediata, – spiega Rao – considerata la data ed il luogo della rassegna. Riccione è la città del divertimento per antonomasia con un afflusso di visitatori in sempre aumento, ottimo target di riferimento per la promozione dei nostri prodotti identitari di qualità. Il week end è quello della solenne celebrazione della Festa della Repubblica per gli italiani che, approfitteranno del lungo ponte, per “tuffarsi” nell’incantevole scenario della riviera romagnola e scoprire, a pochi passi dal rinomato Viale Ceccarini, il Palazzo dei Congressi di Riccione, affascinante struttura moderna, location di Golosaria 2014”. Continua l’Assessore all’Agricoltura Provinciale Rao: “Selezioneremo una “rosa” di produttori che corrispondano ai criteri di ammissibilità avviata con la manifestazione d’interesse e scaricabile dal sito istituzionale www.provincia.rc.it. In Riviera Romagnola, l’interesse per i produttori reggini è molto alta. Vorrei ricordare che il critico enogastronomico Marco Gatti ed il patron di Golosaria Paolo Massobrio, ebbero modo di esaltare, (conferendo un titolo inaspettato nella giornata conclusiva del Sol&Agrifood a Verona 2014), tre prodotti della Provincia di Reggio Calabria, rispettivamente il Caciocavallo di Ciminà, il succo di Bergamotto e la ‘nduja spalmabile, come tipicità in grado di parlare il linguaggio del territorio di provenienza, capaci di esaltare le peculiarità delle tecniche di produzione, forti nell’imprimere il gusto unico e distintivo delle proprietà organolettiche che si legano al luogo di origine”.