In Sicilia l’impatto di trasporto e logistica pesa 12,5 miliardi. Intermodalità e rete tra i vari nodi per colmare i costi di inefficienza

sala (2)ACIREALE (CT) – Secondo lo scenario attuale l’impatto di trasporto merci e logistica sulla produzione ha un valore totale annuale, in Italia, di 216 miliardi di euro: in Sicilia di 12,5 miliardi. Questo infatti è il costo che le merci pagano per la movimentazione sui vari vettori (6, 5 miliardi per i trasporti; 6 miliardi per la logistica senza trasporti).  «Una cifra, quest’ultima, che rappresenta il 5,6% del Pil nazionale – ha sottolineato il prof. Francesco Russo dell’Università di Reggio Calabria – un impatto che dimostra la centralità della Sicilia nel mondo trasporti. Basti pensare che lo scalo di Augusta è il primo porto industriale lato Mediterraneo e che Catania è il terminale più a Sud nell’intermodalità europea, facendo dell’intera area un centro nevralgico per il sistema dei trasporti e della logistica». La condizione necessaria per trasformare in ricchezza produttiva questi costi, è superare il sistema classico per approdare a un modello innovativo, dove trasporti e logistica dialogano attraverso l’intermodalità. Gli attuali costi di inefficienza, infatti, sono pari a 520 milioni di euro, solo per l’Isola, e rappresentano un indice di grande potenzialità: «Se il trasporto cresce, cresce anche il Pil. Per passare all’intermodalità nei trasporti occorrono infrastrutture integrate e servizi di rete». Nessuna, tra le modalità tradizionali, è riuscita ad affrontare in modo adeguato le nuove richieste del mercato: le navi e i treni, da soli, non riescono a soddisfare i nuovi bisogni dell’industria; mentre gli aerei e i camion hanno costi troppo alti, che non consentono l’intero incremento di traffico. L’intermodalità nasce quindi dall’utilizzo e dall’interscambio di più vettori, in maniera efficiente» e di più modi di base per compiere un trasporto su una predefinita relazione, e richiede di ottenere il meglio da ogni modo di base, confinandone gli aspetti negativi. Questo il punto di forza dell’azienda siciliana DN Logistica, che stamattina (3 maggio) al Santa Tecla Palace di Acireale ha riunito i più importanti referenti del comparto per parlare di nuovi scenari e presentare il bilancio d’esercizio 2013 – che registra un incremento – e il codice etico previsto dal decreto legislativo 231/2001, nonché inaugurare ufficialmente – con la benedizione dell’arcivescovo di Catania S.E. Salvatore Gristina – l’ampliamento del parco macchine con di dieci nuovi automezzi. «Oggi non vogliamo solo condividere l’evoluzione del nostro percorso aziendale – hanno affermato Luigi e Sonia Nicosia, manager DN Logistica – in un solo anno dall’apertura del nuovo terminal abbiamo incrementato la movimentazione delle merci, con una media di 1–2 treni al giorno (500 nel 2013), ma anche manifestare la nostra volontà di lavorare nella massima trasparenza, seguendo principi e valori che il fondatore dell’azienda, Diego Nicosia, ha sempre trasferito al management e ai dipendenti». Una politica d’impresa etica, modello culturale da seguire e precondizione per la produttività e il rilancio dell’economia siciliana e non solo». L’economista Antonio Pogliese, è entrato nel merito esponendo il modello di organizzazione, gestione e controllo, «che sviluppa alcuni punti fondamentali – ha sottolineato Pogliese – operando come strumento preventivo per fronteggiare la commissione di reati, ben 17, in cui un’azienda può incorrere. Dal protocollo di legalità col la prefettura all’adozione della carta dei valori, passando per l’adozione del decreto legge 231 del 2001, il percorso culturale delle imprese nella direzione dell’eticità, rappresenta di certo un valore aggiunto e un fattore di produttività. Una governance che, in questo territorio dove è difficile operare e dove le infiltrazioni mafiose sono un rischio continuo, tutto il mondo imprenditoriale dovrebbe prendere ad esempio». Presenti all’evento, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Catania Luigi Bosco; l’assessore alle Attività culturali del Comune di Acireale Nives Leonardi; il vice presidente vicario di Confindustria Catania Antonello Biriaco; l’on. Andrea Vecchio; il presidente Sibeg Coca Cola Cristina Busi; il direttore del Credito Siciliano filiale di Catania Armando Lo Prinzi e l’ing. Danilo Vaccaro, supply chain director Acque minerali San Benedetto.