Coppa Italia, non isoliamo Napoli può essere estremamente pericoloso

“Viviamo in un territorio difficile e complesso, dove però la dignità e la voglia di riscatto è forte. Non isolateci perché altrimenti lo Stato ed il resto della nazione può essere visto veramente come una componente estranea, e la reazione dei più deboli potrà anche essere quelle di rifugiarsi in chi è pronto ad approfittare di tali fratture”.

Lo dice il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, in riferimento agli incidenti di Roma ed all’arresto di Ciro Esposito, il giovane napoletano ferito gravemente.

“L’arresto del giovane tifoso napoletano per rissa, quando sta ancora lottando per la sua vita – ha continuato Antonio Pentangelo –  fa riflettere e non poco. Non so se abbia preso parte ad una rissa, ma allo stato mi sembra più una vittima che un carnefice. Farà bene la magistratura a ricostruire l’intera vicenda, ma esiste anche un senso di opportunità tempistica nelle azioni giudiziarie da compiere. Su questa vicenda mi trovo d’accordo con il sindaco de Magistris. Non si tratta di esercitare sterili forme di campanilismo, ma di guardare le cronache dell’anno calcistico appena trascorso. Si sta facendo strada una pericolosa deriva antinapoletana anche dopo gli incidenti di Roma. Eppure per un anno intero negli stadi di tutta Italia si è inneggiato ad un Vesuvio sterminatore, ed a Roma sono stati feriti con colpi di arma da fuoco proprio i supporters napoletani. Il fenomeno del tifo violento non è sicuramente una prerogativa degli ultras partenopei, ma riguarda, stando sempre ai fatti di cronaca, tutti i club italiani. Gli atti di vandalismo compiuti dai napoletani vanno colpiti con estrema durezza, ma sicuramente non possono riguardare tutta la Città”.

“Come presidente della Provincia di Napoli – conclude il presidente Pentangelo – non  ci sto ad accettare supinamente il filone del razzismo territoriale, che si concretizza anche attraverso facili luoghi comuni sulla nostra napoletanità. E’ un dato di fatto che nella stagione dei serial televisivi su Gomorra e delle inchieste della stampa straniera sulla “mala Napoli”, capitoli come quello di tre giorni fa possono essere scritti con animo pregiudizievole e decisamente punitivo nei nostri confronti. Io come rappresentante delle istituzioni sono certamente contro i fischi all’inno, ma, come detto, il pericolo di vedere il resto del Paese sempre più come un’entità avversa è molto più concreto di ciò che si può immaginare”.