L’arte del comando. L’eredità di Augusto in mostra all’Ara Pacis

Il Museo dell’Ara Pacis ospita dal 25 aprile al 7 settembre 2014 la mostra L’arte del comando. L’eredità di Augusto che illustra le principali politiche culturali e di propaganda messe in atto dall’Imperatore nel suo principato e diventate un modello e una fonte di ispirazione nei secoli successivi, fino ai regimi assolutistici del XX secolo. L’esposizione, che si svolge nell’ambito delle celebrazioni per il Bimillenario della morte di Augusto, è promossa Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

La mostra si sviluppa in 12 sezioni articolate per temi ed epoche storiche differenti. Lungo il percorso, viene spiegato in che modo imperatori come Carlo Magno, Federico II, Carlo V o Napoleone, per citarne solo alcuni, nel corso della storia hanno reinterpretato “l’arte del comando” di Augusto.

La propaganda augustea si basava sulla discendenza della gens Julia dell’eroe troiano Enea, il figlio di Anchise e della dea Venere. Augusto – per far sì che la sua ascesa al potere apparisse agli occhi dei contemporanei non solo legittima ma predestinata – ebbe l’abilità di far realizzare una serie di opere che affermavano le origini troiane di Roma e al tempo stesso quelle della sua stessa famiglia. A questo scopo il principe commissionò opere come l’Eneide, l’arredo simbolico del suo Foro e l’Ara Pacis e affidò alle migliori menti del suo tempo la creazione delle sua stessa immagine. La propaganda fu così efficace che la discendenza divina dell’imperatore e la pace augustea furono fonte d’ispirazione per gli assolutismi nei secoli successivi al suo Impero.

Nella mostra si possono ammirare incisioni, dipinti, monete, mosaici, acqueforti, oli, sculture e gemme grazie ai prestiti di Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Museo della città di Mantova – Palazzo S. Sebastiano, Museo Nazionale di Capodimonte, Musei Vaticani, Biblioteca nazionale centrale, Galleria Borghese, Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, Museo nazionale Romano in Palazzo Massimo, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Fondazione Dino e Ernesta Santarelli, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Soprintendenza Archeologica del Lazio, Pinacoteca Nazionale di Siena, Circuito museale Genius Bononiae, Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale di Bologna e delle altre sedi del Sistema Musei Civici di Roma Capitale.

 “L’iniziativa è la prima dopo quella, straordinaria, Foro di Augusto. 2000 anni dopo di Piero Angela, con l’organizzazione di Zètema – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Flavia Barca – L’intero progetto, che proseguirà con altre iniziative nel corso dell’anno, vuole essere un percorso didattico attraverso il quale divulgare la cultura e l’arte della storia di Roma. Non solo l’eredità di Augusto, ma una riflessione sul senso e i caratteri dell’identità romana”.

L’esposizione è a cura di Claudio Parisi Presicce, sovrintende capitolino ai Beni Culturali e Orietta Rossini, responsabile Museo dell’Ara Pacis, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.