Lo scout Mattia Monesi muore in gita, la procura apre un’inchiesta

E’ stato trovato morto dentro il suo sacco a pelo, un boy scout di 18 anni, che con un gruppo di una ventina di coetanei partecipava ad una gita pasquale sui Colli Euganei. Sarà l’autopsia, non ancora disposta dal magistrato, a dover dare una risposta sulle cause del decesso.

Il giovane, che viveva con la madre a Stienta (Rovigo), non soffriva di alcuna patologia particolare. Però da alcuni giorni – hanno riferito gli amici – non si sentiva bene; appariva stanco e affaticato, e manifestava difficoltà respiratorie. Anche venerdì sera, prima di prendere sonno, negli spazi della parrocchia di Torreglia dov’erano ospitati, alcuni dei 21 scout del gruppo di Santa Maria Maddalena (Rovigo) l’avrebbero sentito respirare con fatica. Vedendo che sabato Mattia non dava segni di risveglio i compagni l’hanno chiamato, senza esito. Poi hanno allertato i due accompagnatori. Aperto il sacco a pelo il giovane è stato trovato esanime, e nulla hanno potuto i sanitari del 118 intervenuti poco dopo. Tutto farebbe pensare a un malore che avrebbe colpito Mattia durante il sonno. Se fosse così, solo l’esame autoptico potrà dare risposte certe. Il Pm Orietta Canova, della Procura di Padova, ha aperto un fascicolo d’indagine, al momento senza indagati ne’ ipotesi di reato. I carabinieri della compagnia di Abano Terme hanno sentito a lungo nel pomeriggio tutti i 21 scout e i loro due accompagnatori, tra i quali un parroco, ma dai loro racconti non sarebbe emerso nulla che potesse allarmare seriamente chi era accanto a Mattia in questi giorni, se non quel banale senso di stanchezza manifestato dal ragazzo. E’ esclusa la presenza di droghe tra il gruppo. La mamma di Mattia ha deciso la donazione delle cornee del figlio. Mattia Monesi viveva a Stienta con la madre, vedova da molti anni, e frequentava da molti anni il gruppo scout di Santa Maria Maddalena.