Estra, Tiemme e Sei, l’esempio del pubblico che funziona

A giudicare da Estra, Tiemme e Sei, il ritardo nella gestione pubblica dei servizi locali pare colmato, con la creazione di organizzazioni di dimensione adeguata, in grado di trovare gli equilibri economici senza scaricare i costi sui cittadini. E’ un giudizio ampiamente positivo quello espresso dal presidente della Regione Toscana sulla realtà senese delle aziende pubbliche locali. Lo ha formulato al termine dell’incontro che ha avuto con i dirigenti dei tre gruppi, all’Auditorium di Intesa spa. Nel caso di Estra siamo di fronte al settimo o ottavo gruppo italiano nel settore energetico, un’azienda da 700 milioni di fatturato e che dà lavoro a 600 dipendenti nelle tre sedi di Siena, Arezzo e Prato. Si sta preparando alle gare per assicurarsi la vendita del gas nelle province toscane e anche in Italia e giudica inevitabile puntare ad una sua quotazione in borsa, contando sui suoi 450.000 clienti e con l’obiettivo di continuare a confrontarsi con il mercato senza perdere le proprie radici pubbliche. La Tiemme, nata nell’agosto 2010, vanta anch’essa bilanci in utile, nonostante i ricavi dalla vendita dei biglietti coprano soltanto il 30% dei costi. Con i suoi 32 milioni di chilometri percorsi e i 40 milioni di passeggeri trasportati all’anno, ha costi più bassi rispetto ad altre aziende toscane e si prepara alla gara per l’affidamento del servizio. L’età media del suo parco automezzi è di 12 anni, uguale alla quella italiana ma superiore a quella europea, ferma a 7. Afferma che i finanziamenti regionali potranno aiutare a tenere più bassa questa cifra e quindi a garantire maggiore sicurezza e abbassare i costi di gestione. L’ultima nata, Sei Toscana, attiva dal gennaio scorso, ha 900 dipendenti ed è la sesta-ottava azienda italiana nella gestione del ciclo dei rifiuti e punta a giocare un ruolo importante non solo in Toscana ma anche in Italia. Ancora troppo alto (40%) il conferimento in discarica e bassa la media della raccolta differenziata, oggi al 39%, con realtà al 70 e altre al 10, può però contare sull’autosufficienza impiantistica. A tutti il presidente della Regione ha detto che la Toscana del sud ha mostrato una migliore capacità di aggregazione e ha reagito meglio alle sfide imposte dalla trasformazione del mercato. Circa la gestione dei rifiuti ha parlato di forte riduzione del numero delle discariche, dell’impegno a portare la raccolta differenziata al 70% e di una razionalizzazione necessaria nel sistema dei termovalorizzatori. Riguardo al trasporto pubblico locale ha annunciato la volontà di far scendere l’età media dei mezzi pubblici a 6-7 anni, grazie agli 80 milioni di finanziamento regionale e all’impegno nell’acquisto di nuovi veicoli che verrà chiesto al vincitore della gara. Per il settore energetico ha richiamato l’opportunità rappresentata dai 140 milioni di euro di fondi comunitari che la Regione metterà a disposizione delle imprese per il miglioramento energetico. Quanto alla prossima legislatura regionale, l’intenzione è quella di andare a definire Ambiti territoriali ottimali di dimensione regionale in ogni settore.