Roma, lutto nella comunità ebraica è morto Emanuele Pacifici

Ci ha lasciati una delle figure di prestigio dell’ebraismo italiano. I funerali religiosi si terranno all’interno del cimitero ebraico di Prima Porta. Nato il 15 giugno del 1931, Emanuele Pacifici scampò alla Shoah nascondendosi dai nazisti, ospitato nel collegio delle suore di Santa Marta a Settignano. Il padre fu catturato a Genova mentre era alla guida della sua Comunità. La madre fu presa nel convento delle suore di Santa Maria Gesù in piazza del Carmine a Firenze. Entrambi furono trucidati nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau. Finita la guerra, ritrovato da un soldato della Brigata Ebraica all’interno del convento, Emanuele Pacifici tentò di fare l’Alyah, la ”salita” verso Israele. Una malattia gli impedì di partire. Restò in Italia divenendo uno dei più importanti custodi della memoria ebraica italiana del Novecento.

Il 9 ottobre del 1982 Emanuele Pacifici fu coinvolto nell’attentato al Tempio Maggiore di Roma dove morì il piccolo Stefano Gaj Tachè. L’esplosione lo ferì lasciandolo in fin di vita. Venne salvato dai medici dell’ospedale del Fatebefratelli dopo aver lottato per mesi contro la morte. Emanuele Pacifici continuò per tutta la vita a studiare e a registrare la storia, gli usi e le tradizioni dell’ebraismo italiano.