La Regione e le scuole paritarie per l’infanzia il modello toscano

L’impegno della Regione Toscana in favore delle scuole dell’infanzia – paritarie, private e degli enti locali – è stato riaffermato dall’assessore regionale all’Istruzione che questa mattina è intervenuto al convegno di FISM toscana (“Novità, impegni e progetti per un sistema scolastico realmente integrato e paritario”) svolto a Firenze presso il Convitto della Calza.

Di recente, lo scorso 27 febbraio, il Settore Infanzia della Regione Toscana ha adottato un decreto che approva un avviso pubblico, relativo all’anno scolastico 2014/2015, sui “buoni scuola” per le famiglie con bambini iscritti a questo tipo di scuole (3-6 anni). Le risorse disponibili (1,3 milioni di euro) verranno assegnate ai Comuni per la successiva distribuzione alle famiglie. I Comuni hanno tempo fino a questo 18 aprile per trasmettere alla Regione una manifestazione di interesse comprensiva della consistenza numerica dei genitori interessati a questi particolari buoni scuola. Le risorse regionali sono finalizzate a ridurre il costo sostenuto dalle famiglie per la frequenza alle scuole. Nell’anno scolastico in corso – ha detto il presidente di FISM toscana nella sua relazione introduttiva dando atto alla Regione per questa tipologia di intervento – le domande presentate sono state 5.084 (di queste ne sono state accolte 3.860). Circa 18 mila (il 18% della fascia 3-6 anni) sono i bambini toscani che frequentano le 343 scuole dell’infanzia paritarie (802 le classi) collegate alla Federazione Italiana Scuole Materne.

Sottolineato come, proprio sul complesso delle scuole per l’infanzia, la Regione Toscana sia in regola con gli obiettivi fissati dalla UE nella cosiddetta “Strategia di Lisbona” e come ciò sia possibile anche grazie al contributo delle “paritarie”, l’assessore si è quindi soffermato sul complesso delle politiche regionali per la scuola da intendere, anche alla luce delle esperienze toscane legate a don Lorenzo Milani e alla Scuola Citta Pestalozzi, come mezzo per favorire l’uguaglianza dei cittadini.

A margine del convegno, caratterizzato anche dalla presenza dell’arcivescovo di Firenze e del sottosegretario all’Istruzione, è stato siglato un protocollo d’intesa tra ANCI Toscana (rappresentata dal suo presidente) e FISM Toscana.