Ad aprile un giro in Puglia alla scoperta dei tesori di Egnazia e Pulsano

Ubicata proprio nel cuore del Mediterraneo, nel corso della storia la Puglia ha rappresentato un ponte verso l’Oriente ed è stata attraversata da molteplici civiltà e culture. In questo hanno giocato un ruolo importante i suoi 800 km di costa e la sua duplice apertura, a est, verso l’Adriatico, e a ovest, verso lo Ionio, così come la conformazione del suo territorio, prevalentemente piatto o collinare.

Mare e lasciti della storia fanno sì che oggi la Puglia sia una delle regioni più ambite dai turisti per le proprie vacanze. D’estate, ma non solo, visto che il clima mediterraneo della regione permette di prenotare una casa in Puglia e trascorrere un periodo di villeggiatura all’insegna di caldo e sole anche in altri periodi dell’anno, specialmente a maggio, giugno e settembre. E se si vuole girare alla scoperta dei tesori pugliesi va bene, anzi, benissimo un mese come l’ormai vicino aprile, tradizionalmente ottimo per risparmiare sui costi, come dimostrano le offerte dei siti internet, come questo sito di affitta stanze/case ad esempio. A maggior ragione se si può contare sulle vacanze di Pasqua come quest’anno.

Per gli amanti della cultura, dell’archeologia, dell’architettura e dell’arte, in Puglia c’è solo l’imbarazzo della scelta. Fra le innumerevoli attrazioni, vorrei evidenziarne due: il complesso archeologico di Egnazia e l’Abbazia di Pulsano.

L’area archeologica di Egnazia, che è situata in provincia di Brindisi e appartiene al comune di Fasano, presenta vestigia di tre epoche diverse: le necropoli messapiche dei secoli IV, III e II a.C, dove sono state rinvenute varie tipologie di sepolture e preziosi resti di ceramica di Gnathia; la città romana sorta nel 244 a.C., dove si riconoscono la Basilica civile, il Sacello delle Divinità orientali, l’Anfiteatro, il Foro e la Via Traiana; il sito paleocristiano, un insediamento la cui datazione risale al IV secolo e che conserva testimonianze di due basiliche a tre navate.

L’Abbazia di Pulsano, o meglio, ciò che ne resta, spunta a 8 km da monte Sant’Angelo, su un ampio altopiano. I reperti, che risalgono al 591 e a epoche successive, sono stati soggetti a diversi restauri e oggi è possibile apprezzare le possenti mura esterne, la raffinata entrata al Convento e la navata interna. Quest’ultima è impreziosita da alcune pregevoli opere: la copertura a botte, la zona dell’abside nella roccia,l’altare del Settecento e l’architrave posto sopra la porta di comunicazione che porta al Monastero.