Zungri, AssaPoro la tradizione rivive con i saperi e i sapori

Le attività culturali, di salvaguardia e di promozione del territorio dell’associazione culturale Alma Tellus, con la primavera, segnano una rinnovata vitalità. Proprio nel mese di aprile ricorre il primo anniversario della sua costituzione. Tante sono state le iniziative, gli incontri, le manifestazioni tese al recupero dei valori che hanno caratterizzato la civiltà contadina ed al recupero di un rapporto armonioso tra natura, cultura e attività umane, per ridare centralità alla salute del corpo e dell’anima, partendo dalla terra e del suo prezioso humus, elemento fondamentale della vita, per far crescere il bene, il benefico e il bello. Questa domenica ( 6 aprile) sarà dedicata una giornata alla secolare tradizione nata sulle alture del Poro, in cui si coniuga il passato con il presente, il lavoro della terra, la pastorizia e la visione contemplativa del paesaggio, sospeso tra cielo e mare. La bellezza della natura e la sua tutela, contrassegnano il lavoro portato avanti dai soci di Alma Tellus, che sono sempre più numerosi, circa 70, per far radicare nelle coscienze dei cittadini l’amore e il rispetto per Madre Terra e le sue creature, fonte insostituibile di vita. L’incontro, dal titolo emblematico, “AssaPoro, la tradizione rivive con i saperi e i sapori” (che si svolgerà in località Torre Galli, locali dell’associazione “Albatros”), sarà il primo di una serie di appuntamenti per far rivivere la storia e la memoria nel presente, con laboratori che mettono insieme l’agro-pastorizia e l’artigianato. In questa occasione, si avvierà un rapporto con l’associazione “Albatros” e l’aeroclub “Il Grifo” che gestiscono il campo di volo, in quanto la vera cultura unisce la terra al cielo, per liberare l’uomo dalle catene del bisogno materiale e per dare spazio e respiro alla forza dello spirito, ma anche per coniugare le radici e le ali. L’area del Poro, protesa su una delle coste più suggestive della Calabria e dell’Italia, assume un significato importante sotto il profilo storico e geografico, in quanto rappresenta uno dei territori più fertili di tutta la punta dello Stivale dove è nato il nome Italia, luogo nel quale per secoli hanno coabitato pastori e contadini. Giuseppe Berto, il grande scrittore veneto che aveva eletto il promontorio di Capo vaticano la sua seconda patria, ha sognato, negli anni ’70, che l’altipiano del Poro potesse diventare un parco naturale e aveva dedicato alla civiltà contadina diversi articoli, considerandola come il vero e autentico patrimonio di valori e di cultura ereditato dal passato, che bisognava custodire e da cui partire per poter pensare al futuro. Per fortuna ancora non è stato rovinato il suo paesaggio – non si vedono gli scempi compiuti lungo la costa – e quindi potrebbe diventare un’area strategica per poter pensare di avviare dei progetti per la salvaguardia di tutto il territorio, dove poter coniugare l’attività agropastorale con il turismo, avendo l’attenzione alla tutela dell’ambiente e creare una vasta zona ecologica per attrarre, non solo un turismo estivo legato al mare, ma anche una tipologia di turisti sempre più desiderosi di ecologia e di percorsi enogastronomici e itinerari culturali e naturalistici, con cibi salutari, in grado di attrarre in qualsiasi stagione. Non è superfluo sottolineare come, nella località dove si svolgerà l’incontro, Torre Galli, sono stati rinvenuti numerosi reperti protostorici molto importanti, senza dimenticare l’insediamento rupestre di Zungri (che risale al XII sec) che rivesta una importanza straordinaria per l’impianto architettonico-urbano con cui sono state realizzate le grotte. L’appuntamento è per le 9 e 30, con i laboratori della ricotta e del pane. A seguire il conviviale Almatellus con i cibi coltivati dai soci in modo naturale. È prevista inoltre la partecipazione di artisti come Turi e Jaja con le loro creazioni di ceramica artistica, del maestro liutaio costruttore di lire calabresi Francesco Braccio, autore di studi etno-musicali dell’area del Poro, ma anche l’esposizione di cesti e di piccoli oggetti di legno realizzati da artigiani-contadini.