Padova, la commercialista Silvia Cesarin avrebbe molestato parroco e parrocchiani

La protagonista è la professionista di 49 anni. La donna che dal lontano 2005 ha avviato una battaglia legale contro i rumori provocati, a suo dire, dai frequentatori della parrocchia di San Paolo. Dopo un paio di pronunce favorevoli Silvia Cesarin aveva subito delle “battute d’arresto”. Nel luglio di due anni fa i giudici del tribunale civile avevano annullato l’ordinanza con cui si imponeva al parroco don Francesco Tondello di fare lavori per tutelare la tranquillità della vicina. Era stata scongiurata la chiusura del campetto di calcio di via Bertacchi. Sul terreno sono però rimaste 51 denunce contro la parrocchia, i genitori dei ragazzini e gli stessi minorenni.

Una valanga di atti “persecutori” che la Procura, rappresentata dal pm Vartan Giacomelli, ha riassunto in un capo d’imputazione, per il quale è stato ottenuto il rinvio a giudizio. La commercialista è accusata di aver prodotto diffide e denunce di ogni tipo, nella gran parte dei casi infondate o comunque finalizzate a turbare il normale svolgimento delle attività parrocchiali. Avrebbe segnalato circostanze che non hanno trovato riscontro come l’apertura dei cancelli in orario notturno o la presenza di compagnie di drogati nel campetto di via Bertacchi. Avrebbe costantemente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine in occasioni di riunioni e incontri nelle sale del patronato, con il solo scopo di ostacolarne lo svolgimento, e segnalando situazioni di disturbo risultate inesistenti.

Silvia Cesarin se la sarebbe presa in particolare con i ragazzi. Li avrebbe invitati ad allontanarsi dagli impianti sportivi per non incorrere in denunce. In due occasioni sarebbe addirittura arrivata ad inzupparli con una pompa d’acqua e li avrebbe ripresi con una fotocamera mentre giocavano. La commercialista avrebbe inviato lettere ai residenti accusando il parroco dei disturbi provocati dalla parrocchia. Ora oltre al parroco, costituito parte civile con l’avvocato Paolo Marson, la donna si ritrova contro otto parrocchiani, patrocinati dall’avvocato Cinzia Milani.